Santa Barbara non è in regola  La Sat chiude la Capanna 

Fulmine a ciel sereno. La meta privilegiata di tanti rivani per i “fuori porta” è ora inaccessibile Galas: «Ci siamo accorti che manca l’affidamento formale del Comune all’associazione»


MATTEO CASSOL


Riva. La capanna di Santa Barbara? Rimarrà chiusa, con effetto immediato, fino a data da destinarsi. Lo ha comunicato “profondamente a malincuore” il direttivo della Sat di Riva, informando i propri iscritti della sospensione delle attività (su tutte il pranzo domenicale a cui partecipavano in media una quarantina di tesserati) alla capanna sociale.

La decisione

Nella riunione svoltasi giovedì sera, il direttivo ha preso atto che, «da una verifica effettuata sulla documentazione riguardante il diritto d'uso della capanna di proprietà del Comune, non esiste alcun atto formale da parte dell'amministrazione comunale che attesti la concessione in uso alla Sat di Riva. Pertanto, mancando i requisiti per la copertura assicurativa a garanzia dei nostri soci, il direttivo decide all'unanimità di sospendere da subito l'attività sociale presso la capanna». Per ora l’impatto sarà relativo (la capanna sarebbe comunque stata chiusa a maggio per la consueta pausa estiva), ma c’è da capire cosa succederà per il prossimo futuro: la riapertura teorica sarebbe a ottobre.

Il mancato affidamento

«Nel corso di approfondimenti relativi alla sicurezza e alla copertura assicurativa dei nostri soci quando ci muoviamo – spiega il presidente Giorgio Galas – è uscito che Santa Barbara non risulta affidata alla Sat, per cui le attività che facciamo alla capanna da cinquant’anni potrebbero essere considerate “abusive”: al riguardo un nostro consulente legale ci ha detto che se succedesse qualcosa l’assicurazione potrebbe non coprire. Per questo abbiamo preferito chiudere e interpellare il Comune perché sia risolta la questione: le vie per farlo ci sono (l’affido formale e la definizione di altri elementi relativi alla gestione). L’attività sentieristica può rimanere, mentre la parte all’interno della capanna, quella domenicale, per il momento non può proseguire. Siamo volontari e non possiamo rischiare pure di prenderci delle mazzate perché gli aspetti burocratici non sono in ordine. Una volta si faceva tutto con le pacche sulle spalle, ma adesso le pacche sulle spalle davanti al giudice non valgono niente. Ci siamo già messi in contatto con l’assessore Zanoni».

«Attendo – commenta Alessio Zanoni, titolare della delega al patrimonio – di incontrare i referenti della Sat per capire quale sia il problema. In tutti questi anni in Giunta, complice il fatto che la questione risale al passato, il tema non è stato toccato. Andrà approfondita la natura del comodato».













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