Raccolta rifiuti: le campane creano ancora confusione 

Il caso. Le nuove isole ecologiche sono ancora ricolme di sacchi di immondizie abbandonati Lamentele per le imboccature troppo strette. Betta: «Valutiamo anche per umido e secco»


Leonardo Omezzolli


Arco. A poche settimane dall’inaugurazione ufficiale delle nuove isole ecologiche arcensi con campane semi-interrate, così come previsto dal nuovo piano di riciclo dei rifiuti gestito dai comuni altogardesani attraverso la Comunità di Valle, appalto che entrerà a regime una volta individuata la ditta vincitrice del bando recentemente consegnato all’Appa per l’avvio della gara, è già confusione sul metodo di utilizzo. Qualcosa sembra non funzionare e quelle che doveva essere un metodo efficace per prevenire abbandoni di materiali all’esterno della vecchie campane, oggi non pare portare alcuna miglioria. Alla fine di giugno l’amministrazione annunciava l’apertura delle nuove isole specificando come in questa prima fase fossero aperte a tutti senza quindi l’attivazione del sistema identificativo che sarebbe entrato in funzione più avanti. In più ribadiva con tanto di comunicato che «le nuove isole ecologiche saranno dotate di sistemi di videosorveglianza e saranno intensificati i controlli sul territorio da parte degli organi di polizia, così da sanzionare i conferimenti irregolari». Ma anche su questo fronte sembra che non ci sia stata alcuna miglioria. Da giorni le isole vengono spesso ritrovate con numerosi sacchetti dell’immondizia posizionati all’esterno della campane creando una situazione di sporcizia oltre che mala cura del suolo pubblico. Alcuni cittadini hanno però sollevato perplessità proprio concernenti la parte emersa della campana che avrebbe un’imboccatura non idonea a far entrare i sacchetti contenenti i vari rifiuti. È però chiaro che le dimensioni ridotte dell’imboccatura non giustifichino l’abbandono del rifiuto che si sarebbe potuto inserire pezzo per pezzo. Sulla questione è intervenuto anche il primo cittadino di Arco Alessandro Betta chiedendo un po’ di pazienza e impegno da parte di tutti perché si è in una fase transitoria. «Forse il passaggio a queste sole tre aree ha creato un po’ di confusione nei cittadini - ammette Betta - soprattutto per le modalità di conferimento. È vero che l’imboccatura è molto piccola, ma è stata realizzata così proprio per conferire unicamente rifiuti domestici. Stiamo valutando con l’assessore Girelli - chiosa Betta - l’eventuale apertura anche dell’umido e secco, ma questo vorrebbe dire togliere il porta a porta. Dobbiamo pensarci bene».













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