Il Wwf attacca «lo sfregio» sul Brione

Arco. Lo sfregio sulla parete orientale del Brione, quella interessata dai lavori per la realizzazione del vallo tomo a protezione delle case di Linfano che si trovano a portata di tiro dei massi che...



Arco. Lo sfregio sulla parete orientale del Brione, quella interessata dai lavori per la realizzazione del vallo tomo a protezione delle case di Linfano che si trovano a portata di tiro dei massi che cadono dal monte, si allarga di giorno in giorno. Uno squarcio marrone, ben visibile fin dalle prime curve della Maza, si staglia sul verde delle alberature circostanti Dopo la sosta imposta dalle limitazioni per il contenimento del contagio da Covid-19, il cantiere è tornato ad animarsi, nel tentativo di portare a termine quanto prima l’opera. Una ripresa che il Wwf del Trentino ha stigmatizzato nella giornata di ieri attraverso un post sul proprio profilo Facebook (Associazione per il Wwf Trentino), accompagnato anche da alcune eloquenti immagini della situazione venutasi a creare in quell’area.

Secondo gli ambientalisti, infatti, i lavori sarebbero ripresi «apparentemente in violazione delle prescrizioni tecniche che impongono uno stop alle opere più impattanti (tagli e movimenti terra) fino al 30 giugno».

Tale accorgimento è stato studiato infatti per garantire una più tranquilla nidificazione degli uccelli e la conseguente ripresa primaverile delle attività faunistiche. Gli interventi che si stanno operando su quella parete non agevolerebbero lo sviluppo degli equilibri naturali, già di per sé alterati dalla necessità di creare le basi su cui installare i piloni di sostegno dell’opera.

«Passi – è scritto inoltre – che non si sia trovata alcuna alternativa meno impattante per la messa in sicurezza del borgo sottostante (ve ne sono), ma aggiungere al danno pure la beffa, peraltro per la seconda volta in pochi mesi, pare un po’ troppo». G.R.

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