Fondazione, niente fumata bianca 

In consiglio si accende lo scontro fra Betta e le minoranze E si discute anche di Amsa: l’opposizione propone Maino



ARCO. Le minoranze hanno fatto i loro nomi per il consiglio di amministrazione di Amsa, proponendo Gianluigi Maino, e per la Fondazione con il nome di Mariapia Amistadi. Il sindaco Alessandro Betta ha chiuso loro le porte in faccia per quanto riguarda Amsa. Posizione che ha scatenato le ire del consigliere Mauro Ottobre, pronto a fare ostruzionismo in aula. «Per quanto riguarda il nominativo di Amsa - ha dichiarato Betta - questo doveva essere femminile e il vostro non lo è. Detto questo, ho già fatto i dovuti colloqui e preso le opportune decisioni». La presentazione del nuovo Cda di Amsa avverrà sabato 28 aprile alla presenza dei nuovi consiglieri, del sindaco e del suo vice Stefano Bresciani.

Più delicata la vicenda della Fondazione dove nelle ultime giornate è uscita fuori la possibilità che sindaco e parroco non giungano ad un accordo stabile sui sette consiglieri aprendo le porte a un commissariamento. Cosa già avvenuta per l’Apsp Casa Mia di Riva in passato. Da parte dell’amministrazione l’ipotesi commissariamento non è da prendere nemmeno in considerazione. «Stiamo facendo i dovuti colloqui - spiega Betta - e stiamo dialogando con il parroco in un clima di sereno confronto per trovare le soluzioni opportune alla creazione di un Cda valido, che si occupi dei contenuti della Fondazione, delle persone che la compongono e degli ospiti che vi vivono». Che il percorso non sia facile nessuno lo nasconde anche se per Betta molte delle esternazioni sono state fatte più in toni personalistici che costruttivi. «Può essere che ci siano delle divergenze tra me e il parroco - ammette - insieme valutiamo tutti i curriculum e cercheremo di fare una squadra che sappia lavorare bene, come bene ha fatto il presidente uscente Roberto De Laurentis che sarà convocato in consiglio comunale per la sua relazione. Mi spiace per certe sue uscite, ma credo che quando si è alla fine dei propri mandati si rischia di scivolare. Ci può stare. Ciò non toglie nulla all’ottimo lavoro fatto».

I dubbi di Betta sui nomi delle minoranze hanno indispettito Ottobre: «Se Betta non intende approvare per la prima volta, interrompendo una buona prassi consolidata, la nomina delle opposizioni, userò tutta la mia esperienza di consigliere provinciale e parlamentare per far applicare la democrazia laddove la democrazia non vi è più. Inchioderò il consiglio comunale, entrerò con le carriole piene di emendamenti e ordini del giorno». Il nome della discordia rimane quello dell’ex sindaco Paolo Mattei. (l.o.)













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