Ex Villa San Pietro, la commissione urbanistica dà il via libera

Arco. La strada per l’approvazione in seconda adozione della variante urbanistica che modifica il piano regolatore per il rinnovo del piano attuativo dell’area ex San Pietro è stata ufficialmente...



Arco. La strada per l’approvazione in seconda adozione della variante urbanistica che modifica il piano regolatore per il rinnovo del piano attuativo dell’area ex San Pietro è stata ufficialmente imboccata ieri all’ora di pranzo, quando la commissione urbanistica ha dato il suo benestare ufficiale: astenutisi Andrea Ravagni e Claudio Del Fabbro, assente al momento del voto Lorenza Colò, a fare la differenza sono stati i sì pronunciati da Gabriele Andreasi, Flavio Tamburini e Simone Chiarani. Come anticipato dall’ex vicesindaco Stefano Bresciani, che ha partecipato alla riunione sostituendo il capogruppo Marco Zanoni, il Patt ha confermato il parere favorevole al provvedimento già manifestato in sede di prima adozione, quando era parte attiva in maggioranza.

Il progetto però passa così com’era stato presentato in prima adozione, mentre l’intero consiglio comunale aveva approvato un ordine del giorno presentato da Mauro Ottobre con cui si chiedeva di poter dialogare con la proprietà e verificare la disponibilità a qualche cambiamento, in particolare delle facciate, considerate poco compatibili con il contesto ottocentesco circostante. A questo proposito Stefano Bresciani ha stigmatizzato il fatto che a quell’incontro fosse presente lo stesso consigliere Ottobre, visto che dalla giunta non aveva ricevuto nessuna delega ufficiale: poiché alcuni dei privati che fanno parte della società sembrano essere noti imprenditori locali, risulta ancora più delicato creare situazioni così ambigue.

Nonostante la disponibilità al dialogo della proprietà, confermata dall’assessore Stefano Miori, il percorso progettuale andrà avanti comunque: «I rappresentanti della società – ha detto l’ex vicesindaco Bresciani – hanno chiesto un interlocutore chiaro, poiché ogni modifica deve essere sottoposta alla commissione paesaggio, che nell’iter precedente è stata quella che ha richiesto il maggior tempo». Ecco perché la disponibilità alle modifiche c’è, ma solo in corso d’opera. G.R.













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