Eremo e Provincia di nuovo ai ferri corti 

La casa di cura protesta per il dimezzamento dei posti letto: «A questo punto gli investimenti annunciati sono in forse»


di Leonardo Omezzolli


ARCO. Si riaccendono i riflettori sulla casa di cura Eremo dove permangono le frizioni con la Provincia. Stando alle recenti dichiarazioni del direttore Sergio Fontana le promesse fatte ancora un anno e mezzo fa dal direttore dell’Apss Paolo Bordon e dall’assessore provinciale competente Luca Zeni non sarebbero state mantenute. E a seguito di una recente delibera i posti letto di Eremo sarebbero stati dimezzati.

Per capire le motivazioni di questo cambio di rotta Eremo ha fatto richiesta di accesso agli atti (1 agosto), ma ad oggi è ancora in attesa di risposta. Il tutto avviene a poca distanza dall’annuncio della casa di cura arcense di voler procedere con gli investimenti strutturali e medici. Investimenti che in parte, proprio sulle promesse fatte, sono già stati avviati per circa 2 milioni di euro. Se le cose non dovessero cambiare Fontana non esclude ripensamenti in merito a ulteriori investimenti. «Stiamo cercando di capire cosa sia successo - dichiara Fontana - perché dalle promesse di avere l’invio di pazienti neurologici dall’ospedale di Rovereto, per sopperire alla parziale chiusura dei letti dello stesso ospedale, ci siamo trovati con i posti letto dimezzati. Con questa delibera di fatto stiamo viaggiando a scartamento ridotto. Fa strano che sia capitato dopo aver annunciato recentemente di voler fare investimenti che portano benefici a tutto il Trentino con pazienti che possono arrivare anche da fuori. Persistendo questa situazione gli investimenti annunciati a questo punto sono da mettere sul chi va là».

Per il sindaco di Arco Alessandro Betta la questione è delicata e per questo evita di usare toni particolarmente aspri. Di fatto, però, anche Betta ammette che Eremo necessita di ragionamenti e attenzioni migliori da parte della Provincia: «Non entro nella questione numeri, sono disponibile a farlo, ma seduto ad un tavolo sia con Eremo che con la Provincia. Eremo sostiene il proprio punto di vista, dunque chiamo Zeni che mi dice che non corrisponde al vero. Su Eremo è però rimasto un nodo che credo debba essere risolto in maniera positiva. Eremo è un’opportunità da non sottovalutare, una casa di cura che fa eccellenza da anni e non può essere che dopo tutto questo periodo siamo ancora qui a parlarne. La Provincia deve aprire un tavolo in questo ambito, avanzare ragionamenti con i soggetti. All’interno della casa di cura ci sono figure mediche di alta caratura scientifica che quotidianamente si spendono per lavorare al meglio delle possibilità mediche odierne». Il sindaco è pronto a convocare, servisse, un apposito consiglio comunale sulla questione.

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