Caso area Ferrari, slitta l’intesa tra Comune e Bagozzi 

Arco. Ancora nessun accordo ufficiale fra Comune di Arco e Azienda Bagozzi sul contenzioso relativo all’acquisizione del capannone ex Ferrari: ieri il giudice ha deciso di fissare una nuova udienza...



Arco. Ancora nessun accordo ufficiale fra Comune di Arco e Azienda Bagozzi sul contenzioso relativo all’acquisizione del capannone ex Ferrari: ieri il giudice ha deciso di fissare una nuova udienza all’inizio del mese di maggio per verificare se nel frattempo le parti saranno state capaci di raggiungere quell’intesa che ieri sembrava ad un passo ma che alla fine non si è concretizzata. Tutto si gioca intorno ai 50mila euro che Bagozzi ha offerto al Comune per chiudere la vicenda. «È sempre difficoltoso confrontarsi – hanno scritto congiuntamente le due parti in un comunicato ufficiale – quando si giunge ad avere una vertenza in tribunale. Durante il dibattimento si è cercato un riavvicinamento, partendo da posizioni ben distinte e lontane. È stata fissata una nuova udienza per vedere se sia possibile concludere definitivamente il procedimento. La ricerca di un accordo non è così semplice né scontata. Tuttavia nella mattinata si sono un po’ smussate le posizioni, lasciando aperte varie ipotesi». Prima della nuova udienza, dunque, il sindaco di Arco Alessandro Betta e i responsabili dell’azienda si rivedranno e proveranno a individuare una soluzione che garantisca da un lato una conclusione rapida della vicenda e dall’altro la salvaguardia dei rispettivi interessi.

Nel frattempo non si sono fatte attendere le prime reazioni critiche soprattutto da parte di chi aveva sempre avversato l’intera procedura. Come noto, il capannone ex Ferrari era stato acquisito dall’Azienda Bagozzi nonostante il Comune avesse il diritto di prelazione per ricavarci un secondo spazio da mettere a disposizione del cantiere comunale. Motivo per cui l’amministrazione ha chiesto 450mila euro di indennizzo, cifra che però la Bagozzi ha provato a ridimensionare. «Il sindaco non perde occasione per non dire la verità ai cittadini – ha dichiarato il consigliere di minoranza Giovanni Rullo – Va bene l’idea dell’accordo pregiudiziale, ma questo non può certo essere vincolato al riconoscimento della correttezza del comportamento dell’amministrazione. L’azienda, dopo aver preso atto direttamente dal Comune che l’area non interessava, è stata trattata a pesci in faccia. Sono certo – ha concluso Rullo – che se si arriva ad un accordo, è per evitare di perdere tempo e risorse ulteriori». Ancora più duro il consigliere Mauro Ottobre, secondo il quale «i 50mila euro di indennizzo sarebbero una sorta di violenza dei confronti dell’azienda: il Comune non poteva esercitare il diritto di prelazione se non sull’intera area, per questo non è giusto che l’azienda paghi. L’incompetenza degli amministratori ha portato a pretendere denaro da un’azienda che metterà mano al portafoglio pur di mettere la parola fine a questa vicenda. Ma questo comportamento è inaccettabile». G.R.













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