il sindaco 

«Bandiera nera, Legambiente deve spiegarci il perché»

ARCO. «Dopo Vigne, le minoranze si sono spostate in piazzale Segantini, il che fa ben sperare per un loro ritorno nella sala consiliare, dove noi, come si fa col figliol prodigo, saremo ad attenderle»...



ARCO. «Dopo Vigne, le minoranze si sono spostate in piazzale Segantini, il che fa ben sperare per un loro ritorno nella sala consiliare, dove noi, come si fa col figliol prodigo, saremo ad attenderle». Il sindaco Betta ha commentato così, in aula, l’assenza dell’opposizione. Una mancanza che, nonostante le parole del primo cittadino, secondo cui «la stessa maggioranza è in grado di avere al suo interno un dibattito a due parti, sprone per il bene della città», è comunque pesata. Mentre, infatti, i consiglieri di minoranza davano vita al loro dibattito a partecipazione popolare all’aria aperta, nella riunione ufficiale del consiglio, molti dei punti all’ordine del giorno - come la surroga dei membri dimissionali delle commissioni alle attività sociali, alle attività economiche e al piano della mobilità, o la discussione di mozioni e interrogazioni - sono stati impossibili da trattare. In un Consiglio lampo, dunque, centro del dibattito è stata la questione legata all’assegnazione della “Bandiera Nera” al nuovo piano attuativo del Linfano, da parte di Legambiente. «Ciò che non ci è chiaro, è come questa nota di demerito ci sia stata attribuita, secondo quali modalità e per quali motivazioni» - ha spiegato l’assessore all’urbanistica Stefano Miori. Da qui l’invio di una lettera indirizzata ai vertici dell’associazione per capire le motivazioni che stanno dietro a questa decisione. (k.d.e.)













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