sanità

Apss, la riorganizzazione voluta da Segnana affondata dalla Quarta Commissione

Cia all’attacco: “La delibera della Giunta è insufficiente a definire la cornice dalla riforma sanitaria trentina”



TRENTO. Dopo quattro ore di discussione, presenti l'assessora alla Salute Stefania Segnana ed i massimi responsabili dell'Apss e del Dipartimento, con cinque "no" espressi da Pd, Patt, Futura e da due dei tre esponenti di Fratelli d'Italia rimasti in aula al momento del voto, la IV Commissione del Consiglio provinciale ha espresso il proprio parere negativo in merito alla delibera proposta dall'assessora alla salute - e già approvata in pre-adozione dalla Giunta - sulla riorganizzazione dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari.

Il presidente della Commissione Claudio Cia (FdI) ha consegnato all'assessora un documento sottoscritto da quasi tutti i componenti dell'organismo consiliare - ad eccezione di Mara Dalzocchio (Lega) - che ritiene la delibera della Giunta "insufficiente a definire la cornice dalla riforma sanitaria trentina". Inoltre il testo propone "alcuni punti che possono compensare parzialmente la carenza di contenuti della delibera".

"Le ragioni che hanno motivato il nostro voto contrario - si legge in una nota dei consiglieri Paola Demagri (Patt), Paolo Zanella (Futura) e Luca Zeni (Pd) - sono da individuarsi innanzitutto nel metodo, che ha visto il confronto con la Commissione e i vari soggetti interessati solo a ridosso dell'adozione della delibera. Si vende fumo attraverso slogan come "l'ospedale policentrico". Si ripristinano i distretti nel numero di massimo tre, senza motivare le ragioni di questa scelta". Nonostante le critiche e le proposte contenute in un documento, "l'assessora ha deciso di tirare dritto, in barba ai rappresentanti del Consiglio provinciale che hanno espresso 5 voti contrari e solo 1 favorevole. Un atto gravissimo e inaudito, irrispettoso del ruolo della Commissione". 













Scuola & Ricerca

In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»