Rugby Benacense, 150 in marcia per chiedere maggiori spazi 

La protesta. Riuscita la manifestazione organizzata dalla società sportiva, da tempo in polemica con l’amministrazione comunale Dopo il corteo da piazza Costituzione, la squadra si è allenata davanti alla Rocca, dov’era in corso il consiglio sul bilancio di previsione


Gianfranco Piccoli


riva. «Se il Comune non ci risponde, ci alleneremo in piazza durante il consiglio comunale». Detto e fatto. Ieri sera gli atleti del Rugby Benacense sono scesi in piazza per chiedere all’amministrazione maggiori spazi e la gestione del campo del Rione Degasperi, dove oggi si svolge l’attività agonistica, mentre gli allenamenti si tengono nel campo (ristretto) di San Giorgio, quindi sul Comune di Arco.

Chi si aspettava un evento poco più che folcloristico, si è dovuto ricredere. Ieri, infatti, tra atleti grandi e piccini, dirigenti e genitori, c’erano quasi 150 persone a marciare da piazza Costituzione sino in Rocca. Qui gli atleti hanno messo in mostra le proprie doti, poi una piccola delegazione è entrata nella sala dove si stava svolgendo il consiglio comunale (era in corso la discussione sul bilancio di previsione) ed hanno lasciato un documento che sintetizzava le richieste della società sportiva guidata da Tommaso Caceffo. Richieste che - sottolineava ieri Caceffo - erano già chiare nelle quattro Pec inviate al Comune e rimaste senza risposta. «La nostra realtà è cresciuta molto in questi anni - spiega Caceffo - oggi, tra settore maschile e femminile, contiamo 125 atleti attivi. Ci alleniamo a San Giorgio in un campo non regolamentare e giochiamo al Rione Degasperi: per il primo spendiamo 6-7 mila euro all’anno, per il secondo circa 4 mila». «Quello che chiediamo è di poter avere spazi adeguati e preferibilmente su un solo campo. Per questo (e per una questione di risparmi) abbiamo chiesto di poter gestire il campo del Rione Degasperi». Il Rugby Benacense punta ad avere anche un’area (tipo club house) adeguata per il terzo tempo, ovvero lo spazio di socialità al termine delle partite che ha reso famoso questo sport: «È qui che insegniamo il rispetto ed è qui che possiamo dar vita a molteplici progetti di aggregazione». La struttura sportiva è in mano, praticamente da sempre, dell’Us Riva, per altro con ampia soddisfazione del Comune, come ha avuto modo di sottolineare nei giorni scorsi l’ente pubblico. La gestione è in scadenza e il Rugby vorrebbe subentrare per poter così trovare risposta alle proprie esigenze, «ma a disposizione di tutte le squadre che lo chiederanno».

Il 26 marzo è in agenda l’incontro in Comune. Non è bastato questo a far smaltire il fastidio per la mancata risposta alle Pec: «Ci rivolgeremo al difensore civico», ha detto Caceffo.













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