Per parrucchieri ed estetiste una “fase due” di super-lavoro

alto garda. La quarantena ha inciso significativamente sull’aspetto fisico delle persone e, sebbene “l’abito non faccia il monaco” e “l’apparenza non sia tutto”, il mondo imprenditoriale della cura...


Leonardo Omezzolli


alto garda. La quarantena ha inciso significativamente sull’aspetto fisico delle persone e, sebbene “l’abito non faccia il monaco” e “l’apparenza non sia tutto”, il mondo imprenditoriale della cura del corpo, estetisti, parrucchieri e barbieri sono stati, in questi primi giorni di apertura, completamente presi d’assalto. Difficile, infatti, trovare questi professionisti del settore liberi di riposare o con poche persone prenotate durante l’intera giornata. Complici le distanze interpersonali che hanno limitato le poltrone, le sedie e i lettini disponibili all’interno del locale e dei protocolli che complicano non poco anche un semplice taglio di capelli le prenotazioni occupano l’intero orario di apertura settimanale tanto che alcuni comuni hanno pensato di prolungare gli orari settimanali per queste categorie. Tra i primissimi a muoversi in tal senso nell’Alto Garda è stato il Comune di Dro con apposita ordinanza del sindaco Vittorio Fravezzi che ha dato la possibilità alle attività di acconciature e di estetista di poter avere un’apertura massima di 84 ore su sei giorni settimanali con la chiusura infrasettimanale facoltativa e la chiusura domenicale e festiva infrasettimanale anch’essa facoltativa. Basterà che l’esercizio apponga il proprio orario all’ingresso del negozio.

Testimone noto tra i parrucchieri altogardesani è Max Amistadi che in piena attività trova qualche minuto per raccontare la propria riapertura. «Stiamo lavorando - principia Amistadi -. Siamo partiti subito ad alti ritmi e c’era anche da aspettarselo perché c’è tanta richiesta per sistemarsi l’acconciatura. La verità è che è molto difficile lavorare con questi protocolli e in queste condizioni di lavoro». A pesare maggiormente è l’uso della mascherina che dopo molte ore consecutive di utilizzo mette in sofferenza l’operatore. «Sono completamente cambiati i modi di lavorare e non è semplice - continua Amistadi -. Devo dire che però c’è molto entusiasmo e voglia di vedere i clienti di sempre. Fa molto piacere ritrovarsi e fare quattro chiacchiere. Tagliare i capelli è però più difficile. La mascherina attorno alle orecchie bisogna continuamente spostarla e per certi tagli è molto complesso». Non tutto però rende complicato il lavoro di questi professionisti. «Sono piacevolmente rimasto sorpreso dalla bravura delle persone, dei nostri clienti che da soli sono molto responsabili e attenti al rispetto delle normative e delle prescrizioni di sicurezza».













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