Nago, grossi massi invadono la strada per il Forte Alto 

Il distacco roccioso ieri mattina all’alba, per fortuna senza provocare danni. È servita la ruspa della ditta Zampedri



NAGO. Le fitte precipitazioni dei giorni scorsi hanno provocato uno smottamento franoso a Nago, che alle prime luci dell’alba di ieri ha interessato via Castel Penede. Un grande masso di circa ottanta quintali (le foto qui pubblicate sono eloquenti) e vari detriti si sono staccati dalla roccia che costeggia la strada che dal bocciodromo porta al ristorante Forte Alto, e hanno invaso la carreggiata, bloccando il passaggio dei veicoli. «Non si è trattato di una caduta dall’alto, ma di un distacco laterale che, vista anche l’ora, fortunatamente non ha coinvolto persone o cose – ha commentato il sindaco di Nago-Torbole Gianni Morandi, intervenuto tempestivamente sul luogo su sollecito di alcuni residenti della zona che si sono trovati il passaggio interrotto – il masso e i detriti, come testimoniato da una residente che ha assistito alla caduta, hanno invaso la carreggiata attorno alle 6, ma dopo un paio di ore la strada è stata riaperta al traffico».

Lo spostamento del masso è stato effettuato dalla ditta Trasporti e Scavi Zampedri di Nago, intervenuta in emergenza su richiesta del sindaco Morandi e del responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Nago-Torbole, Lorenzo Carli. L’intervento di messa in sicurezza è stato completato nel giro di un paio d’ore, durante le quali, ovviamente, nessun mezzo è potuto transitare sulla strada. Alle 8.30 la situazione è tornata alla normalità. «Si è trattato di un fenomeno basso, a bordo strada, e non ci sono altri segni di distacco da altezze preoccupanti - ha assicurato il primo cittadino – manterremo comunque monitorata la situazione con personale specializzato e il supporto del nostro ufficio tecnico».

Sul posto sono intervenuti anche l’assessore alla sicurezza di Nago-Torbole, Fabio Malagoli, e il collega con delega ai lavori pubblici e alle attività del cantiere Giovanni Vicentini. (s.bass.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano