L’orso sul monte Altissimo si fa il bagno nella fontana 

Sorpresa nel bosco. Un gruppo di cacciatori della sezione di Nago Torbole ha fotografato il plantigrado immerso nella grande vasca. È il primo sconfinamento in queste zone


Aldo Cadili


Nago. Per la prima volta l’orso è apparso sul versante naghese-torbolano del monte Altissimo, nel gruppo del Baldo. La presenza di un giovane plantigrado è stata immortalata da un gruppetto di cacciatori della locale sezione e dal loro rettore (presidente) Mario Mazzoldi nel corso di una ricognizione sulla presenza della fauna selvatica.

L’incontro è avvenuto in località Selva, in circostanze del tutto imprevedibili: l’orso era immerso in una grande vasca d’acqua, probabilmente per rinfrescarsi dall’anomala calura settembrina, facendo emergere solamente la testa. L’animale non si è mosso e così i cacciatori hanno potuto scattare la foto prima di riprendere rapidamente la loro strada. Mario Mazzoldi, che da sempre frequenta questo ampio territorio montano, non ha mai avuto notizia di passaggi di orsi. «Si è trattato di un animale giovane che, fortunatamente, non ha finora provocato danni di nessun genere, come, purtroppo, avvenuto altrove per altri esemplari», spiega Mazzoldi. «Non mi risulta che siano stati aggrediti i non pochi animali selvatici presenti su questo versante - prosegue - nemmeno quelli custoditi in una malga in quota. Stessa situazione di tranquillità per i rustici ai Prati di Nago, che sono abitati nel periodo estivo, dove non è stato segnalato nessun inconveniente. Evidentemente ci sono orsi più famelici, che si cibano in prevalenza di animali, sbranandoli, e altri che prediligono altro cibo, ad esempio la frutta. L’unico avvistamento registrato da queste parti, dunque, è quello dell’orso immortalato nel vascone della località Selva, che venne costruito negli anni ’80 dai cacciatori per convogliare l’acqua proveniente da un vicino dosso roccioso, in una zona dove prevale la siccità. Probabilmente, con la sua ben nota mobilità, l’orso si è già allontanato, spostandosi altrove».

Per Mario Mazzoldi la possibile zona di provenienza del plantigrado è fra la valle di Gresta e il sovrastante monte Stivo, dove è frequentemente avvistato. L’orso sarebbe sceso dalle parti di Loppio per poi raggiungere l’altipiano di Bordina, tra il territorio di Brentonico e l’Altissimo, e quindi il versante naghese-torbolano. «E’ auspicabile che non si ripeta l’arrivo dell’orso – conclude Mario Mazzoldi - e soprattutto che tralasci la fauna selvatica, in particolare, i sempre più numerosi caprioli, cervi e camosci».

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»