Il monumento all’alpino stringe di nuovo il suo fucile

TORBOLE. Ripristinato il fucile del monumento all’alpino, a Torbole. Il Gruppo Alpini di Torbole, in collaborazione con l’ufficio tecnico comunale, ieri ha ridato alla statua bronzea il fucile che...


Sara Bassetti


TORBOLE. Ripristinato il fucile del monumento all’alpino, a Torbole. Il Gruppo Alpini di Torbole, in collaborazione con l’ufficio tecnico comunale, ieri ha ridato alla statua bronzea il fucile che gli era stato sottratto da mani ignote lo scorso settembre. Pochi giorni prima, per agevolare le manovre di liberazione di un malcapitato bambino, rimasto incastrato nel monumento alle penne nere di piazza Alpini, la statua era stata tagliata, ma qualcuno ha poi pensato di far sparire il fucile che l’alpino reggeva tra le mani. Più di 70 chili di “arma” che nel giro di una notte sono svaniti nel nulla, forse finiti nelle acque del lago. Per un paio di mesi l’alpino ha stretto tra le mani un mazzo di fiori, ma ieri ha ritrovato la sua forma originaria. Realizzata con la tecnica della “cera persa”, la statua in bronzo fuso raffigura un giovane alpino a riposo, ed è stata donata dal gruppo alpini di Torbole alla città e a tutta la comunità quale simbolo dei valori fondanti il corpo scelto italiano.

«Il gruppo alpini di Torbole ha deciso con l’amministrazione di posizionare la statua in quel luogo non solo per il nome che porta, ma perché nel 1966 in piazza Alpini venne costituito il gruppo dall’allora capogruppo Ferdinando Martinelli, oltre che per ricordare i 50 anni dalla costruzione della baita a Doss Casina e per il centenario dalla fondazione del gruppo Ana di Trento - ha spiegato il capogruppo degli alpini di Torbole, Ruggero Bellotti – una statua che vuole ricordare alle generazioni future i valori portati avanti dagli alpini in ogni frangente».

«Gli alpini sono sempre a disposizione della comunità, e lo stanno dimostrando anche in questo particolare momento - ha dichiarato il primo cittadino di Nago-Torbole, Gianni Morandi - questa statua realistica nelle dimensioni e nelle espressioni rappresenta i valori degli alpini che da sempre con dedizione portano avanti. L’alpino di ieri ci ha portato con sacrificio e spirito di appartenenza alla pace che oggi tutti noi possiamo godere. L’alpino di oggi è sempre presente nell’associazionismo, nel volontariato e nelle situazioni di disagio e di bisogno, e con questo bronzo si lascia testimonianza per gli alpini di domani».

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