dopo l’investimento all’aquafil 

Il grazie di Andrea Segantini al personale del S.Chiara

ARCO. Dopo la paura, Andrea Segantini, l’operaio Aquafil travolto da un’auto sulle strisce pedonali dopo essere uscito dalla stabilimento, ha preso carta e penna per ringraziare il personale del S.Chi...



ARCO. Dopo la paura, Andrea Segantini, l’operaio Aquafil travolto da un’auto sulle strisce pedonali dopo essere uscito dalla stabilimento, ha preso carta e penna per ringraziare il personale del S.Chiara per la premura con cui è stato seguito.

«La vita a volte riserva amare sorprese - scrive Andrea - È bastato un secondo, un attimo e la tua vita può cambiare per sempre… Poi la corsa in ambulanza, il volo in elicottero, e ti trovi tuo malgrado catapultato in ospedale non per far visita a qualcuno ma come paziente, come degente».

«Questa - prosegue Segantini - è una lettera rivolta al personale medico, infermieristico e socio–sanitario del settimo piano del S.Chiara -ortopedia/traumatologia. Al di là della professionalità e dell'organizzazione di tutta la struttura che ho potuto verificare da dentro il sistema, ho trovato un valore aggiunto in queste persone, ognuna con la sua storia, coi suoi problemi, ma con quel qualcosa in più che non è solo “fare bene il proprio lavoro”; a gente allettata come me, completamente non autosufficiente, essere chiamati per nome, un buongiorno, due chiacchiere un sorriso, ti fanno capire, ti dicono: sono qui per te, mi interessa come stai, ho a cuore il tuo benessere, chiama per qualsiasi cosa. Questa si chiama umanità e non si trova su nessun mansionario».

«Tante sono le parole che si potrebbero dire ma a me e alla mia famiglia, dal cuore ne esce una sola: grazie! Sapere di avere una struttura sanitaria di questo livello - conclude Andrea Segantini - mi rende orgoglioso di essere trentino».













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