Dro si mantiene giovane ma ha perso abitanti 

Anagrafe. L’età media dei residenti è di 42 anni, con 1612 persone sotto i 29 anni di età Nel 2020, per la prima volta dal 1992, il saldo è negativo: pesano i trasferimenti fuori comune


Katia Dell’eva


Dro. In calo per la prima volta dal 1992 l’attrattiva di Dro come “terra in cui migrare”. Se infatti - lo aveva ribadito il sindaco Claudio Mimiola durante l’ultimo Dpcm festivo per evitare spostamenti “illegali” - anche nel 2020 Dro si assesta sopra i 5000 abitanti, sono ben 37 le unità in meno rispetto all’anno precedente. La soglia delle cinque migliaia, superata ormai tre anni fa, vede dunque la popolazione, nell’anno appena concluso, a quota 5081. Un numero risultato dei 64 decessi - 18 in più rispetto all’anno precedente, ma decisamente una cifra “fortunata” in un anno di pandemia -, di cui 35 donne e 29 uomini. Pochi meno rispetto al passato anche i nuovi nati: 42 le cicogne complessive che hanno raggiunto le frazioni droate, 17 delle quali hanno portato con sé bambine e 25 con invece nel becco bambini, per un saldo naturale complessivo che pareggia dunque a -22. A rendere significativo il calo della popolazione, soprattutto per una realtà come Dro, che negli ultimi decenni si è sempre distinta come luogo prescelto in cui trasferirsi, è invece il saldo migratorio, che si assesta a -15. Sono 199 coloro che hanno infatti scelto di lasciare il territorio droato per altri Comuni in provincia o fuori provincia, se non addirittura per spostarsi all’estero, contro i 184 che hanno invece compiuto il movimento inverso, scegliendo Dro come propria città. È insomma la prima volta dal ‘92 (esclusa una breve parentesi nel ‘99) che Dro chiude con meno immigrazioni, rispetto alle emigrazioni. Difficile, di nuovo, non credere che il risultato possa essere frutto dell’emergenza sanitaria, di spostamenti professionali, di scelte di vita nuove legate alle tante restrizioni degli ultimi mesi, così come dell’impellente necessità di riavvicinamento alle famiglie o, nel peggiore dei casi, alle ristrettezze economiche conseguenti alla pandemia. Si riducono, di conseguenza a tutto ciò, anche i nuclei familiari, per un totale di 2171, ovvero due in meno rispetto al 2019. Famiglie che, di media, sono formate da 2,35 componenti l’una. Invariata invece, la proporzione maschi-femmine, che fa di Dro un comune a prevalenza femminile, con 2570 cittadine contro 2511 cittadini, nonostante il saldo complessivo dell’ultimo anno si assesti su -20 per la componente femminile e su -17 per quella maschile. La densità di abitanti per metro quadro è, ancora, pari a 181,79, distribuiti tra le tre frazioni in maniera tale da riconfermare la consueta attrattiva per il centro storico: 3160 gli abitanti di Dro (11 in meno rispetto all’anno precedente), 801 quelli di Ceniga (uno in meno), 1120 quelli di Pietramurata (che con 25 in meno è la frazione più in perdita). Si mantiene del resto invariata, nonostante il calo di cui sopra, anche l’ormai nota “giovinezza” della comunità droata, con un’età media di 42 anni. Sono infatti 1612 i residenti fino ai 29 anni (di cui 353 in età prescolare e 534 tra i 7 e i 14 anni), 2608 i cittadini fino ai 65 anni, e solo 861 gli over-65. Dati che, in definitiva e in controtendenza al trend italiano generale, fanno quasi pareggiare la percentuale di popolazione anziana con quella giovanissima.













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