l’incontro

Allarme sanità: 60 medici si sono dimessi in Trentino nel 2022

La denuncia dei sindacati: Pronto soccorso, due terzi sono gettonisti. Tasso doppio di abbandono anche per gli infermieri

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TRENTO. In Trentino "siamo arrivati a 60 dimissioni di medici nel 2022 rispetto a una media di 35/40 dimissioni all'anno negli anni precedenti". Lo ha detto Luigi Diaspro (Fp Cgil)  in occasione dell'assemblea "Salviamo la sanità pubblica" all’ospedale S.Chiara, riportando un altro dato: un aumento del 20% del privato convenzionato in provincia di Trento. "Siamo passati dai 60 milioni del 2018 ai 72 milioni del 2022 – ha detto il sindacalista – vorremmo avere un luogo dove discutere con le istituzioni, con la politica, con le associazioni, con le rappresentanze sindacali, di quale modello ha in mente la Provincia autonoma di Trento".

Per gli infermieri, Diaspro ha parlato di un tasso di "abbandono dell'1,5%" nel 2022. "In realtà il dato è doppio rispetto all'anno precedente, che è lo 0,8%. La tendenza non è quella fisiologica. Anche se manca un solo medico o un solo infermiere si produce un problema fondamentale visto che le ferie non si riescono a smaltire. Andiamo a vedere queste evidenze, al di là di dati che ciascuno può interpretare a proprio modo", ha concluso Diaspro. 

Nella sanità trentina c'è una "situazione di apparente stazionarietà sui numeri dell'organico dei dirigenti sanitari. Tuttavia nel concreto ci siamo trovati a toccare con mano situazioni difficili in radiologia, nei pronto soccorso e in psichiatria nella nostra Azienda sanitaria, e in altre situazioni a macchia di leopardo. Questo non concorda con il dato ufficiale", ha detto la dottoressa Sonia Brugnara (Cimo Fesmed).

Giuseppe Varagone (Uil) ha riportato i dati che ha citato in occasione del convegno sugli stati generali della sanità che si è svolto sabato 10 giugno a Trento: "Due terzi dei medici dei pronto soccorso sono gettonisti", ha detto. "Nel pronto soccorso di Trento, sono gettonisti 18 medici su 31, in quello di Rovereto 14 su 20, in quello di Arco ci sono tre medici, di cui uno part time e tre gettonisti. Sono dati preoccupanti".













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