Edilizia

A Merano scoperti 11 lavoratori in nero pagati con carte prepagate

La Finanza  ha scoperto retribuzioni occultate per 140 mila euro e contributi non versati per 82 mila euro. All’imprenditore multa di 37 mila euro



MERANO. La Compagnia della Guardia di Finanza di Merano, nell’ambito delle attività a contrasto delle forme di sommerso da lavoro, ha recentemente concluso dei controlli nei confronti di cinque società operanti nel campo dell’edilizia, riconducibili a un quarantaduenne di origini siciliane residente a Merano, che ha impiegato 52 lavoratori irregolari, di cui undici completamente «in nero», occultando retribuzioni per oltre 140.000 euro ed evadendo contributi previdenziali per circa 82.000 euro.

Il soggetto era già noto alle Fiamme Gialle per i suoi numerosi precedenti penali in ambito fiscale, in relazione ai quali, in passato, era stato anche tratto in arresto.

Nello scorso mese di aprile, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bolzano, nell’ambito dell’esecuzione di misure di prevenzione patrimoniali previste dal

codice delle leggi antimafia, gli aveva sequestrato due appartamenti del valore di oltre mezzo milione di euro.

L’attività dei Finanzieri meranesi ha tratto origine dall’approfondimento di una segnalazione per operazioni sospette inviata da una società d’intermediazione finanziaria. Dall’esame dei rapporti finanziari intestati all’imprenditore, è emersa l’effettuazione di numerose ricariche di carte di credito «pregagate» intestate sia a personale dipendente che a soggetti apparentemente estranei, successivamente risultati parenti degli stessi lavoratori.

I conseguenti approfondimenti contabili svolti dai Finanzieri, confrontati con le comunicazioni telematiche destinate all’Inps, hanno consentito di disvelare un diffuso ricorso a prestazioni di manodopera irregolare, in molti casi completamente «in nero».

L’utilizzo delle «ricariche» a terze persone si è rivelato un vano tentativo volto a impedire agli organi ispettivi di scoprire l’impiego di manodopera in nero.

Nei confronti dell’imprenditore, sono state irrogate sanzioni per circa 37 mila euro e avviate le procedure per il recupero dei contributi non versati, pari a circa 82 mila euro.

Per quanto riguarda i lavoratori, i maggiori redditi conseguiti verranno sottoposti a tassazione; nell’occasione, le Fiamme Gialle verificheranno altresì se gli stessi abbiano percepito contributi pubblici non spettanti.

"L’operazione – sottolinea la Guardia di Finanza meranese - testimonia il costante impegno del Corpo nella difesa del lavoro regolare e, più in generale, dell’economia sana;obiettivo che si realizza anche attraverso la lotta ai fenomeni di sfruttamento della manodopera e alle altre gravi forme di prevaricazione in danno dei lavoratori”.













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