Il libro per bambini che fa paura ai... grandi. Come ci siamo ritrovati in casa un libro "proibito"



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E così, senza nemmeno saperlo, avevo in casa uno di quei libri proibiti, che rischiano di rovinare i nostri figli. Uno di quei libri che il sindaco di Venezia ha fatto togliere dalle scuole per evitare di confondere i bambini, che potrebbero crescere con le idee poco chiare tra maschile e femminile. E' successo che leggendo le cronache dal Veneto - dove contro questi libri sono molto più avanti che da noi - mi è balzato agli occhi un titolo già sentito. Erano state proprio le maestre dell’asilo nido (prima) e della scuola materna (poi) a chiamare noi genitori per illustrarci, con un certo orgoglio, il lavoro basato proprio su quel libro che si presta - dicevano - a insegnare tante cose ai bambini partendo dai colori. Così mi sono lanciato verso la stanza dei miei figli per verificare - tra gli scaffali - la presenza dell’opera vietata. Nonostante la confusione mi sono bastati due minuti (perché con i libri, modestamente, ci so fare) ed eccolo là: «Piccolo blu e piccolo giallo», l'opera sovversiva di un artista olandese ormai defunto, Leo Lionni, che insegna che i componenti di una famiglia blu a contatto con i gialli corrono il rischio di contaminarsi e (orrore!) diventare verdi. Bisogna stare attenti - si capisce leggendo quelle pagine illustrate, tanti disegni e poco testo - perché può bastare anche un abbraccio. Deciso a far chiarezza ho chiamato a rapporto i miei due figli e ho chiesto: si può sapere di chi è questo libro? «Mio!» hanno risposto entrambi, cominciando a picchiarsi per rivendicarne la proprietà. Poi il più piccolo, che menava calci a più non posso, ha sciaguratamente dichiarato: «E' il mio libro preferito!». Così l'ho interrogato: e quale sarebbe la storia che ti insegna? Risposta: «Che blu e giallo fanno verde». Ho insistito: e perché mai il blu dovrebbe andare con il giallo? Risposta: «Perché più colori ci sono, meglio è». Allora li ho rispediti a giocare e ho riposto sullo scaffale quel capolavoro “proibito” pensando tra me e me: poveri i grandi che si spaventano (loro!) leggendo i libri per bambini.













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