Ecco i segreti di un'autentica cena "alla papà"



ChefDonald

Altro che ristoranti stellati, per far felici i bambini (almeno a casa nostra) niente di meglio di una “cena alla papà”. ?Per preparare una “cena alla papà”, cioè il termine coniato dal nostro primogenito all'epoca in cui era incapace di definire in altri termini un “pasto buonissimo”, ci sono poche (ma fondamentali) regole: “ricette” velocissime, niente verdure, via libera ai cibi grassi, possibilmente fritti, meglio ancora se arrostiti e mangiabili con le mani, magari su uno spiedino che poi è possibile utilizzare per giocare “a spadaccino”. Infine, quando arriva il momento del dessert bisogna prendere qualcosa di dolce, aggiungere zucchero a volontà e servire.

Perfino noi padri comprendiamo che un’alimentazione del genere, proposta tutti i giorni, provocherebbe grossi guai, ma lasciamo volentieri che siano le madri a bollire spinaci, zucchine e carote, riservandoci il privilegio di scendere in campo solo di tanto in tanto - armati di burro e olio - per conquistare la fama di grandi chef, almeno di fronte alla (facile) platea dei nostri figli.

Avete mai provato a fondere nel forno una crosta di grana dura come un sasso? Fatelo e mi ringrazierete. Se invece siete di quelli che la croste le buttano nell’organico, scrivetemi via email che passo a ritirarle di persona (vale per Trento e dintorni). Anche lo speck è ottimo, ma se volete darvi arie da cuoco dovete almeno fare lo sforzo di tagliarlo a cubetti, soffriggerlo e poi mescolarlo in abbondanza nella padella delle uova strapazzate. Oppure - parlando di uova - preparate una decina di omelette, portatele in tavola, ordinate ai vostri figli di riempirle con quello che vogliono e arrotolarle (se in frigo non c’è altro, vanno bene pure le sottilette). Quindi infilatele nel forno a micro onde e servite quest’ottima “cena alla papà” prendendovi tutto il merito.

Se volete vincere facile scommettete sulle cotolette, ma lasciate che siano loro (i bambini) a grattare il pane e a sbattere le uova. Perché noi padri abbiamo queste due grandi fortune: ci mettiamo ai fornelli solo quando ci va e possiamo sempre contare sul fatto che alla fine arriva sempre una madre (più o meno disperata) a ripulire la cucina.













Scuola & Ricerca

In primo piano