Avanti gialli, ma questa Diatec ha un futuro



Innanzitutto le nostre scuse per un errore davvero imperdonabile, dettato dalla fretta nella confezione delle pagine dopo l’interminabile battaglia del PalaPanini, schiacciati tra Bruno che esultava con la Supercoppa in mano e le migliaia di tifosi gialloblù che lo osannavano. La vera sorpresa, in casa trentina, è stato Mazzone, certo, ma Daniele non Tiziano, come purtroppo abbiamo titolato. Non ce ne abbia lo schiacciatore romano né, soprattutto, il centrale piemontese. Che promette di essere la rivelazione della stagione: dotatissimo fisicamente, già nel mirino del c.t. Berruto, a Modena Daniele ha fatto meglio di un quasi inguardabile Van De Voorde e di un discontinuo Solé. Le sue potenzialità non sono mai state in discussione, ma più di un osservatore ne parla come di un giocatore che non ha ancora la mentalità giusta. Trentino Volley può farne il Birarelli del futuro.

Più che positiva anche la risposta di Oleg Antonov: con una ricezione spesso traballante, Urnaut al lumicino e Lanza al piccolo trotto, le uniche certezze del gioco di Giannelli erano costituite da Djuric e dal martello di origine russa, grazie anche all’intesa maturata tra i due nel corso dell’estate azzurra. Uno dei pochi aspetti positivi di un calendario folle.

Ha ragione Stoytchev, è tutto sbagliato, è tutto da rifare. Ma come è possibile che società come Trentino Volley e Modena paghino (profumatamente) fior di professionisti e non possano nemmeno vederli per qualcosa come quattro mesi? Perché la Fivb si ostina a moltiplicare gli impegni delle squadre nazionali? La maniera migliore per dare valore a quello che si fa è farlo meglio, non certo farlo più spesso, anzi.

Consiglio del quale dovrebbero fare tesoro, peraltro, anche gli amici di Legavolley.













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