Teatro Portland, Emit Flesti e Estro si riorganizzano 

Verso la fase 2. Andrea Brunello, Mirko Corradini e Dalla Costa: «Niente sarà come prima, perchè battiamo nuove strade didattiche» 


Katja Casagranda


Trento. Il mondo del teatro è forse quello che vede il futuro più nero a fronte della situazione di emergenza sanitaria legata alle strategie di arginamento da diffusione di Coronavirus. Con un’apertura al pubblico che pare sarà fra le ultime fra quelle che via via verranno effettuate nel tentativo di riportare a normalità il mondo, ecco che si alza la voce dei teatri trentini. Teatro Portland, Estro Teatro ed Emit Flesti infatti vedono le grandi difficoltà legate alla ipotizzata apertura prevista per il 31 dicembre 2020 dei teatri.”Un fermo obbligato di quasi un anno - dicono le tre realtà nel loro appello - durante il quale queste realtà dovranno coprire costi di struttura per lo più legati all’affitto, al mantenimento della sede e alla remunerazione del personale. A differenza delle scuole di musica, che possono contare su finanziamenti programmatici da parte dell’ente provinciale, queste associazioni non ricevono sostegno economico per l’attività ordinaria di formazione. Se a questa situazione esse possono far fronte in situazioni normali, la chiusura obbligata a metà del percorso didattico le ha decisamente messe all’angolo”. La richiesta è quella di attenzione da parte dell’ente pubblico per realtà teatrali che operano a Trento da oltre quindici anni, sostenendo una quarantina di lavoratori professionisti del settore con un circa 800 soci. A marzo non solo sono state interrotte le attività teatrali ma anche quelle dei corsi a cui i direttori artistici delle scuole di teatro, Andrea Brunello, Mirko Corradini ed Alessio Dalla Costa hanno cercato di ovviare con i mezzi tecnologici per lezioni in via telematica. «Nuove vie che segneranno la didattica teatrale forse in modo definitivo cambiando non solo le due strutture ma anche l’idea stessa di cosa sia il teatro e la formazione-fanno notare i direttore artistici che spiegano-Per cominciare i corsi di tutte le scuole, partiti a settembre, continuano in modalità telematica: non sono più i corsi di prima, ma gli allievi si stanno adattando proprio perché non vogliono rinunciare all’incontro: bambini, ragazzi e adulti in questi nuovi incontri hanno ritrovato socialità, amicizia, condivisione ed un barlume di allegria e visione futura. Si lavora su monologhi anziché dialoghi, si prova la scrittura creativa, ci si allena sulla voce e sulla lettura interpretativa, si inizia a immaginare insieme quel che sarà, per prepararsi a viverlo ancora una volta fisicamente riuniti in futuro.

Alcune classi continuano la didattica con lezioni frontali 1 a 1, andando a preparare dei monologhi destinati ad essere poi trasformati in showreel, per ripensare le possibilità di una performance di fine percorso che sfrutti le potenzialità del video, in mancanza della possibilità di abitare uno spazio fisico».

Non solo lezioni in tempi difficili sono anche nate iniziative come gli “Stuzzichini”, incontri telematici in forma di chiacchierata su temi molteplici legati al teatro e al fare teatro. La partecipazione richiede l’associazione al teatro Portland. Estroteatro propone corsi in video conferenza aperti agli iscritti ai corsi e, gli allievi della scuola Estoteatro hanno inoltre partecipato alla produzione di un audiolibro illustrato a puntate, Pinocchio di Collodi, messo gratuitamente a disposizione tramite diversi canali online (i profili social del teatro di Villazzano e di Nogara, tra tutti). Gli allievi di Emit Flesti hanno chiesto di seguire approfondimenti su voce e dizione, sia in piccoli gruppi che individualmente, mentre un'altra opportunità di condivisione con allievi e pubblico è la “proiezione” sulla pagina Facebook dei video degli spettacoli prodotti dalla compagnia negli ultimi anni, per mantenere vivo il teatro in tutte le forme che questi tempi gli concedono di abitare.

«L’obiettivo è dunque far mantenere viva la fiamma, fare vivere il teatro e chi lo abita, trasformando la quotidianità con spirito d’adattamento e innovazione nella convinzione che nonostante le difficoltà potrà comunque dar vita a qualcosa di inaspettato. Un cambiamento che solo l’arte può portare nella vita dei singoli».

Tutte le iniziative anche di supporto sono visionabili ai siti relativi e sui profili social. Insomma, il mondo del teatro si muove.

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