Lirica, oggi in scena “Il Trovatore” 

Progetto Opera Rovereto. Allo Zandonai il capolavoro di Verdi Sul palco l’Orchestra Sinfonica delle Alpi e il Coro San Filippo Neri


Katja Casagranda


Rovereto. Tutto pronto a Rovereto per la Prima de “Il Trovatore”, di Giuseppe Verdi, in scena per Progetto Opera Rovereto, festival organizzato da Associazione Culturale Eritmus. Progetto Opera nasce nel 2012 per diffondere l’Opera Lirica e negli anni si è consolidato come momento di incontro e Festival culturale. Questa sera, 27 aprile, alle ore 20.45 e in replica anche domani 28 aprile alle ore 17, nella splendida cornice del Teatro Zandonai, sarà proposta nella versione integrale l’opera di Verdi, realizzata e prodotta in collaborazione con un cast professionale accanto ad artisti emergenti e musicisti di fama internazionale. Sul palco quindi “Il Trovatore”, opera lirica su libretto di Salvadore Cammarano e musiche di Giuseppe Verdi, vedrà la regia di Luigi Orfeo con le coreografie firmate da Fabrizio Bernardini. Sarò invece Lorenzo Tezzieri a dirigere l’Orchestra Sinfonica delle Alpi mentre Ubaldo Composta dirigerà il Coro San Filippo Neri di Verona. Inoltre il cast di primo livello vede protagonisti i cantanti lirici Marta Mari nel ruolo di Leonora, Cristina Sogmaister nelle vesti di Azucena, Daniel Ihn-Ku Lee che interpreta il Conte di Luna, Francesco Medda che sarà Manrico, Enrico Marchesin nelle vesti di Ferrandoi, Sofia Kriklenko nel ruolo di Ines, Tiziano Barontini nei panni di Ruiz e Franco Montorsi che invece interpreta il Vecchio Zingaro. Portata in scena in prima assoluta il 19 gennaio 1853 al Teatro Apollo di Roma La prima rappresentazione fu un grande successo, come scrive Julian Budden, “Con nessun'altra delle sue opere, neppure con il Nabucco, Verdi toccò così rapidamente il cuore del suo pubblico” . “Il Trovatore” assieme a “Rigoletto” e “La Traviata” fa parte della cosiddetta Trilogia popolare di Verdi. Il libretto dell’opera in quattro parti e otto quadri, fu tratto dal dramma El Trovador di Antonio García Gutiérrez. Fu Verdi stesso ad avere l'idea di ricavare un'opera dal dramma di Gutiérrez, commissionando a Salvadore Cammarano la riduzione librettistica. Il poeta napoletano morì improvvisamente nel 1852, appena terminato il libretto, e Verdi, che desiderava alcune aggiunte e piccole modifiche, si trovò costretto a chiedere l'intervento di un collaboratore del compianto Cammarano, Leone Emanuele Bardare. Questi, che operò su precise direttive dell'operista, mutò il metro della canzone di Azucena (da settenari a doppi quinari) e aggiunse il cantabile di Luna (Il balen del suo sorriso - II.3) e quello di Leonora (D'amor sull'ali rosee - IV.1). Lo stesso Verdi, inoltre, intervenne personalmente sui versi finali dell'opera, abbreviandoli. Lo spettacolo inizia con il ritrovamento presso la culla in cui dormiva il secondogenito del Conte di Luna da parte di una nutrice, di una zingara che sostiene di voler leggere l'oroscopo al bambino febbricitante. La zingara viene accusata di stregoneria e bruciata viva. La figlia della zingara, Azucena, presente fra la folla all'esecuzione con il proprio figlio in fasce fra le braccia, per vendetta, rapisce il nobile pargolo e lo getta sulle braci del rogo della madre. Il tragico evento è l’antefatto di una serie di vicende di amore ed odio che porta alla fine alla morte di tutti i protagonisti in un suggestivo dramma teatrale di ambientazione medioevale.













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