La mostra del Muse

La meraviglia dei numeri. Arriva "Made in Math"

Gli organizzatori: "Vogliamo dimostrare in modo interattivo che la matematica serve a tutti"


di Maddalena Di TollaDeflorian


TRENTO. La matematica risiede ovunque, nelle nostre vite. Ha cambiato la nostra visione del mondo, la cultura, la filosofia. La maggior parte delle persone non ne ha una percezione corretta. Molti studenti trovano ostacoli a studiarla. Eppure la matematica ci permette di vivere nel mondo che conosciamo, dotato di strumenti e possibilità di comprensione, libertà e azione, che senza di lei non avremmo. Una mostra del Muse (coordinata da Vincenzo Napolano), con un design accattivante, contenuti affascinanti, di ampio respiro e un incrocio tra storia, presente e futuro, la racconta. Ha titolo “Made in Math. Scopri la matematica del mondo” ed è stata inaugurata ieri pomeriggio, per restare aperta fino al 26 giugno. Il presidente del Muse, Marco Andreatta, docente di geometria all’ Università di Trento, ha ricordato che gli studenti trentini risultano sempre ai primi posti nei test Pisa. «Nel nostro territorio c'è un interesse per la matematica» ha chiosato. Uno dei curatori scientifici, il professor Angelo Guerraggio, conferma: «Organizzo da anni giochi di matematica per le scuole in giro per l’ Italia. I ragazzi del nord est sono particolarmente preparati in matematica».

La matematica in mostra

Al Muse fino al 26 giugno i numeri diventano interattivi. Lanciato il progetto da Guinness dei primati "Spugna di Menger" 

Lo scopo della mostra è dimostrare ai visitatori, in modo coinvolgente e interattivo, a tratti giocoso, che la matematica serve a tutti, si può capire e penetra ogni aspetto della nostra quotidianità. La mostra spiega cosa fanno in concreto matematici e racconta le vite di alcuni personaggi della disciplina di particolare rilievo nella storia, come quella dell’ italiano Vito Volterra, che avviò le applicazioni della matematica agli studi di popolazione faunistica, oggi utilissimi in ecologia. Collaterale alla mostra è stato lanciato un progetto di costruzione di un “oggetto matematico”, la divertente “spugna di Menger”, che i visitatori contribuiranno a costruire, con degli origami. Il gioco collettivo potrebbe portare al guinnes dei primati: costruire al Muse la più grande spugna di Menger di carta mai esposta al mondo. Inoltre fino a maggio si succederanno alcuni incontri pubblici su vari temi, dal mestiere del matematico fino a “come guadagnare un milione di dollari con la geometria”. Tornando al ruolo della matematica nella società, non è solo una questione pratica. È anche una grande questione culturale. La matematica ha ispirato il cammino della conoscenza, come speculazione astratta e ha anche cambiato l’arte (si pensi all’ “invenzione” della prospettiva rappresentata nei dipinti). Ha cambiato la scienza, con Galileo Galilei, che diceva “la natura è un libro scritto in caratteri matematici”, idea alla base della rivoluzione nel modo di guardare il cosmo da parte della fisica moderna. Ha reso possibile scrivere dati oggettivi per gli studi sociali. Rispetto alla società il pannello finale ricorda che le donne in Italia si laureano più degli uomini in matematica ma per adesso fanno meno carriera accademicam pur essendo sempre più protagoniste negli studi. Il racconto espositivo tocca le tappe cruciali del pensiero matematico occidentale, partendo dalla Grecia, per arrivare ai giorni nostri. Affronta anche la nascita della cartografia geometrica: la matematica usata per descrivere con sempre maggior precisione la superficie della Terra, in modo spesso non neutrale.

L’ esposizione arriva alle sfide odierne, con gli sviluppi delle simulazioni virtuali e delle visioni tridimensionali. Si finisce con l'astrazione, grande dato del presente e con le applicazioni pratiche come ad esempio in medicina (per le patologie del sistema cardiovascolare), nella conservazione del patrimonio paesaggistico e culturale e per gestire i flussi di traffico e la mobilità nelle città. Stuzzica il pensiero la riflessione di una delle curatrici, la professoressa Simonetta Di Sieno: «Prendete la mostra come una sfida della comunità dei matematici alla collettività: chiedete di più alla matematica. Le sue potenzialità sociali non sono pienamente comprese dai cittadini». Di Sieno solleva la questione dell'importanza di insegnare la matematica come esperienza condivisa affinché nessuno resti indietro, escluso. La libertà data dal pensiero razionale e il potere di cittadinanza e inclusione insito nel capire il linguaggio della scienza sono temi centrali che la mostra consegna al visitatore.













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