teatro

La danza di Cristiana Morganti torna al Teatro Sociale

“Behind the Light” racconta di una crisi familiare, professionale e intima, una sequela di eventi con il tipico effetto domino, in cui una disgrazia pare chiamarne un’altra. Momenti di poesia si alternano al sapiente uso dell’ironia



TRENTO. Secondo appuntamento con la Stagione del Teatro Sociale curata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento. Dopo l’esordio di successo nel segno di Da qui alla luna, spettacolo di Matteo Righetto con Andrea Pennacchi e Giorgio Gobbo, la programmazione prosegue sabato 4 novembre alle 18 e domenica 5 novembre alle 16, portando in scena "Behind the Light", spettacolo di e con Cristiana Morganti, prodotto da Atp Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale, con il sostegno del Centro Servizi Culturali S. Chiara.

Dopo aver portato in scena lo scorso anno con successo il suo personale omaggio a Pina Bausch, la danza di Cristiana Morganti, per oltre vent’anni storica interprete del Tanztheater di Wuppertal, torna sul palco del Teatro Sociale con il suo nuovo assolo Behind the Light, spettacolo che fin dalle prime battute conferma e rilancia, alla luce di una nuova maturità interiore, la grande ironia alternata a momenti di intensa poesia che sono la sua cifra distintiva.

Spettacolo fortemente autobiografico, Behind the Light racconta di una crisi familiare, professionale e intima, una sequela di eventi con il tipico “effetto domino”, in cui una disgrazia pare chiamarne un’altra, in cui sembra venga meno ogni singolo punto di riferimento, ogni certezza. La vicenda personale risuona con intensità in chi guarda, dalla platea, in un momento storico che si può definire fra i più destabilizzanti della contemporaneità.

Accompagnati da un collage musicale che spazia da Vivaldi al punk-rock, da Giselle di Adolphe Adam, alla musica elettronica di Ryoji Ikeda, in Behind the Light si alternano momenti di danza e di parola, come l’irresistibile sfogo sui divieti stilistici che imbrigliano chi è cresciuto sotto la direzione di uno dei più grandi nomi della danza di sempre, Pina Bausch, o il tentativo ripetuto ed inevitabilmente sempre fallito, di spiegare lo spettacolo a chi guarda, così che poi “ci si possa rilassare” (il riferimento è all’ansia da prestazione che coglie anche lo spettatore esperto di fronte all’ermetismo di tanta danza contemporanea). Numerose altre piccole e deliziose storie conducono a un finale che è un delicato ritorno all’interiorità, dopo questa spontanea ed esplosiva condivisione. Lo spettacolo non va spiegato, sembra dire Cristiana Morganti, meglio godersi il viaggio, esattamente come nella vita.

Al termine dello spettacolo del 4 novembre, Cristiana Morganti incontrerà il pubblico. L’incontro sarà moderato da Paola Carlucci.  
Info e biglietti su www.boxol.it/centrosantachiara/it e alle casse del teatro Sociale e dell'Auditorium.
C.L.













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