“Futuro anteriore” parte con l’ironia di Paolo Hendel 

La proposta di Coop Kaleidoscopio e Maura Pettorruso conTrento Spettacoli Primo appuntamento l’8 febbraio. In arrivo anche Marco Aime e Fabio Benfenati


di Maddalena Di Tolla Deflorian


TRENTO. “Futuro anteriore”, che è come dire “quasi presente”, è il titolo affascinante e tutto da spiegare dell’iniziativa di cultura al servizio di un invecchiamento felice, che dai primi di febbraio propone la cooperativa Kaleidoscopio di Trento. La serie di eventi di carattere culturale è stata lanciata ieri mattina al Centro diurno per gli anziani “Contrada Larga”, di via Belenzani, gestito dalla stessa cooperativa. «Lo scopo di questo progetto di cultura e condivisione - ci ha spiegato la responsabile dell’Area Salute e Benessere, Francesca Bianchetti, - è renderci tutti consapevoli, attraverso qualcosa di piacevole, offerto con approccio ironico, del fatto che la vecchiaia ci riguarda tutti». Bianchetti racconta infatti come molti di noi allontanino da sé l’idea stessa di diventare vecchi, giungendo magari all’appuntamento con quel momento della vita poco preparati a goderlo al meglio. Gli appuntamenti sono stati presentati ieri mattina alla presenza di Michele Odorizzi, presidente di Kaleidoscopio e di Maura Pettorruso di Trento Spettacoli. Il ciclo di incontri è in programma tutti i venerdì di febbraio, partendo dal prossimo 8 febbraio e fino al 22 febbraio, presso la Sala della Fondazione Caritro a Trento, a partire dalle ore 18. Il progetto è ideato e curato dalla cooperativa Kaleidoscopio in collaborazione con TrentoSpettacoli, che firma le incursioni teatrali.

«Oggi nessuno si sente vecchio. - spiegano i curatori - Eppure l'età media nazionale non è mai stata così alta. Nel 2018 l'Istat ha diffuso una ricerca che fotografa gli italiani come un popolo con un'età media che supera i 45 anni. Gli anziani sembrano essere sempre gli altri. Da giovani e da adulti, infatti, si tende a considerare la “terza età” come una fase della vita lontana,cercando di negare ripetutamente il processo di invecchiamento. Anche il linguaggio ha coniato nuovi modi per tradurre il passaggio del tempo, con espressioni e neologismi spesso divertenti, ma che raramente ne comunicano la naturalità e, soprattutto, l’ universalità». Ogni incontro sarà aperto dai personaggi dell’ inedita serie teatrale ideata da TrentoSpettacoli: “Linda e Livio”, che, con ironia, introdurranno i temi delle serate, creando un appuntamento in serie da seguire venerdì dopo venerdì. La serie è ideata, scritta e diretta da Maura Pettorruso in collaborazione con Federica Chiusole, che ne sarà anche interprete insieme a Stefano Pietro Detassis. Apre la rassegna, venerdì 8 febbraio, Paolo Hendel, protagonista di trasmissioni di successo e conosciuto anche sul grande schermo grazie a film come “La notte di San Lorenzo” dei fratelli Taviani, “Speriamo che sia femmina” di Mario Monicelli e “Il ciclone” di Leonardo Pieraccioni. Hendel porterà, in modo teatrale e ironico, pur nella profondità dei pensieri attraversati, il suo libro “La giovinezza è sopravvalutata. Il manifesto per una vecchiaia felice”, edito da Rizzoli nel 2018, scritto con Marco Vicari e grazie al contributo scientifico di Maria Chiara Cavallini, geriatra dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi e docente a contratto all’ Università degli Studi di Firenze. A dialogare con Paolo Hendel ci sarà Gigi Zoppello, giornalista. Venerdì 15 febbraio intervengono il neuroscienziato Fabio Benfenati e Pierdante Piccioni, autore del libro “Meno dodici. Perdere la memoria e riconquistarla: la mia lotta per ricostruire gli anni e la vita che ho dimenticato”, per un dialogo sui meccanismi dei ricordi. Piccioni condividerà con il pubblico la sua esperienza di perdita della memoria, di un luogo oscuro dove sono scomparsi 12 anni della sua vita. Chiuderà il ciclo, venerdì 22 febbraio, la presentazione del libro che ha ispirato l'intero progetto: “Invecchiano solo gli altri”, di Luca Borzani e Marco Aime. Gli autori, intervistati dalla giornalista Elisa Dossi, accompagneranno il pubblico in una riflessione leggera ma profonda, parlando della nostra società, divisa tra giovani imprigionati nel presente e anziani che non accettano di invecchiare.













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