«A Journey»: dalla Val di Fassa ad Auschwitz e ritorno

Trento. Dopo due anni di gestazione arriva sul grande schermo «A Journey», ultima fatica cinematografica del regista fassano Giacomo Gabrielli che ha scommesso sulla giovane Aurora Volcan come...



Trento. Dopo due anni di gestazione arriva sul grande schermo «A Journey», ultima fatica cinematografica del regista fassano Giacomo Gabrielli che ha scommesso sulla giovane Aurora Volcan come protagonista per un film che parla di memoria e consapevolezza, di esperienze vissute e ritrovate, di ragazzi che crescono in un mondo estremamente digitale ma vanno alla ricerca del «toccare con mano».

Tutto è nato dalla proposta di un viaggio per conoscere i campi di concentramento e da una pila di videocassette impolverate: fra queste, quella di Schindler’s List di Steven Spielberg, che ha fatto innamorare del cinema e interessare al tema della Shoah l’allora ragazzino Giacomo Gabrielli, tanto da fargli intraprendere la carriera di regista. Il viaggio, invece, è quello proposto ogni anno dall’associazione Terra del Fuoco Trentino: il Treno della Memoria ha suscitato l’interesse della Scuola Ladina di Fassa che ha iscritto un gruppo di ragazzi, fra cui Aurora Volcan. Accadeva nel 2017, i giovani protagonisti dell’oggi si incamminavano verso Auschwitz mentre Arek Hersh si sedeva su una poltrona, davanti alla cinepresa di Gabrielli, a raccontare il suo ieri, di come era stato, a undici anni, finire in un campo di concentramento, sopravvivere per l’arguzia di un attimo di spostarsi nella fila giusta, riscoprire il gusto della cioccolata dopo anni di prigionia e sfinimento.

Tutto questo è «A Journey»: un intenso viaggio nella memoria che corre su due binari, quello dell’oggi di un gruppo di giovani trentini alla scoperta di un pezzo di storia tragico e terribile e quello dello ieri di Arek Hersh, sopravvissuto ai campi di sterminio. La testimonianza di Hersh e il viaggio di Aurora e dei suoi compagni, l’impegno dell’associazione che ha dedicato la sua attività a mantenere viva la memoria e trasformarla in impegno e cittadinanza attiva: sguardi diversi sulla stessa realtà, universi che il pubblico ha il privilegio di vedere raccolti in un film che segue i loro passi. Un film che ha una forte parte documentaristica, arricchita dall’intervista a Hersh e una parte recitata a casa della giovane protagonista, nella sua Val di Fassa. «Per me è stata una doppia esperienza - racconta Aurora Volcan - perché io sono sempre stata appassionata di temi storici ed era un sogno per me andare a vedere questi posti quindi il progetto del Treno mi ha interessato fin da subito. Poi si è aggiunto Giacomo che mi ha chiesto di fare la protagonista del suo film ed ero un po’ preoccupata nel vivere due esperienze così intense. Invece è stato incredibile. Auschwitz e Birkenau sono posti nei quali ti senti infinitamente piccolo, posti dove bisogna andare come abbiamo fatto noi». La prima del film sarà questa sera, alle 21, al teatro SambaPolis di Trento con ingresso gratuito e sarà preceduta alle 20 dalle riflessioni dei ragazzi che hanno partecipato al Treno della Memoria 2019.













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