l'imprenditrice

Franca Borzaga a Pergine porta l’arte nella sua fabbrica

La sua ditta si occupa di realizzazioni civili e industriali, ma da anni sforna anche sculture in metallo


Daniele Peretti


PERGINE. L’arte può trovare spazio nei tempi di produzione di una moderna azienda lanciata sul mercato? L’interrogativo trova risposta positiva a Pergine alla Metal Working con Metal Kunst 3 diventata una parte del processo produttivo nel quale macchinari e operatori sono impegnati a realizzare dei progetti artistici che andranno in mostra nella versione miniaturizzata e quindi venduti all’asta per ricavare i fondi con i quali realizzare delle borse di studio. L’idea è di Franca Borzaga socia fondatrice dell’azienda perginese.

E lo slogan aziendale è “quando il metallo prende forma” non si può escludere nemmeno una sua forma artistica.

Esattamente. È con un’opera d’arte che abbiamo deciso di festeggiare i 15 anni di fondazione.

Metal Kunst 3 in cosa consiste?

Riceviamo il progetto da un artista – fino ad oggi Paolo Vilian, Simone Torra e Annamaria Gelmi – che realizziamo col coinvolgimento di tutti i nostri reparti aziendali utilizzando le nostre stesse materie prime. Ne nascono opere o meglio sculture in metallo di grandi dimensioni, parliamo di 2 metri per 2 per 2,70, che poi si riproducono anche in formato mignon.

A parte il valore artistico, così ingombranti dove le mettete?

Per Orizzontale Verticale di Paolo Vivian che tra l’altro è nato a Serso di Pergine, stiamo trattando con l’amministrazione comunale di Pergine per una collocazione in una delle rotonde del paese perché quelle sono le soluzioni più adatte. All’opera originale ne affianchiamo di più piccole che ci piace esporre anche nei nostri stand fieristici con le quali a fine anno organizziamo delle aste benefiche per borse di studio. A regime andremo a produrre un’opera ogni due mesi.

Un aspetto che l’ha sorpresa di questa insolita realizzazione?

Il fatto di dover realizzare un progetto non esclude la libertà creativa di chi ci lavora. La sorpresa è proprio questa, vedere le persone che ci mettono del loro ed alla fine si creano oggetti con più anime.

Franca Borzaga è nata a Cles e dopo il diploma di perito aziendale per 25 anni la sua vita si divide tra Bolzano, Austria e Germania dove dirige gli uffici export di varie aziende. Nel 2005 il ritorno in Italia con quale impatto?

Se devo essere sincera disastroso. Faccio solo un esempio ed è quello del ruolo della donna che in Italia non era considerata nemmeno un terzo rispetto alla Germania, ma non è che la situazione sia di molto cambiata a distanza di anni.

Nel 2008 insieme ad altri tre soci fonda a Pergine la Metal Working azienda specializzata in strutture per ascensori e di gruppi filtranti per l’industria.

Abbiamo deciso di diversificare la produzione, ma con una particolarità che è quelle che alla base delle due linee ci sono gli stessi macchinari.

Da un dipendente siete passati a superare i quaranta, con quante donne?

Contando me, tre.

Ma come è il ruolo delle donne a cui accennava?

La nostra produzione è alquanto fisica e non si addice molto ad una donna. Nell’ufficio progetti avevamo una disegnatrice che poi ha preferito il settore calzaturiero al nostro. Comunque alla base di tutto ci sono le domande. Nessuna preclusione da parte nostra, ma se non arrivano le candidature femminili non possiamo muoverci diversamente.

La sua azienda è cresciuta grazie a ...

Grazie al supporto di Trentino Sviluppo che ci ha permesso di far parte dell’incubatoio di Pergine, di fare davvero tanta formazione e di avere un affiancamento che ha aiutato molto la nostra immagine.

Realizzazioni sia civili che industriali, ma quella più significativa è la struttura dell’ascensore per disabili del Colosseo.

L'ascensore è stato sponsorizzato da Marco Patrignani, presidente dell'Orchestra italiana del Cinema e nella realizzazione sono state coinvolte varie aziende, a noi è stata affidata la struttura.

Con quali caratteristiche tecniche?

Parliamo di un'altezza totale di 22 metri con una cabina trasparente con fissaggi telescopici con sganciamento rapido. Aspetti tecnici obbligatori quando si tratta di installazioni in ambiti storici. L’ascensore era nato per i disabili, ma potrebbe essere utilizzato anche da altre persone con problemi di deambulazione.

Un cammino lungo quindici anni avrà senz’altro avuto momenti di difficoltà.

Abbiamo aperto ed è arrivata la crisi economica del 2008, alla quale è seguita quella ancora peggiore del 2009 ed abbiamo avuto paura. Andammo ad un convegno dove alcuni economisti parlavano di possibilità di ripresa sulla media distanza ed abbiamo ripreso fiducia.

Quali contromisure ha adottato?

Abbiamo puntato su ricerca e sviluppo ed è stata una scelta giusta. Ci sono stati progetti realizzati in collaborazione col Politecnico di Milano e l’Università di Trento. Abbiamo diversificato la produzione non puntando solo su grandi opere, ma anche su quelle per così dire normali come lo potrebbe essere la struttura di un ascensore per un’abitazione civile. Insomma ci siamo. E guardiamo con fiducia al futuro.

Difficile parlare di progetti in un’azienda che vive di progettazione.

Infatti però tutto è finalizzato al consolidamento della nostra realtà aziendale. In prospettiva ci sarà un ricambio generazionale e quindi vorremmo preparare un gruppo di manager in grado di garantire il futuro, alla fine si torna sempre allo stesso punto: formazione e specializzazione.

 













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