storie di donne

Alla Serraia come a Marrakech: al di là del “sì”, pensa a tutto lei 

La wedding planner Caimaa Shimdane ha un solo rammarico: il Trentino che resta al palo. "C'è un mercato importante dal quale siamo esclusi mentre l'Alto Adige va fortissimo"


Daniele Peretti


MONTE TERLAGO. Di certo è un sogno di molte donne, ma quasi mai realizzato, quello di potersi presentare il giorno del proprio matrimonio con stress zero e con poco tempo perso nell’organizzazione per preparare al meglio un evento che segnerà tutta la vita. Pensi ad una location originale, ma non sai come muoverti e sei convinta che tutto costi ben oltre le tue disponibilità economiche? Per tutto questo c’è Chaimaa Shimdane, ma preferisce farsi chiamare semplicemente Chai, che è una delle poche Wedding Planner che operano in Trentino. Chai ha origini marocchine ed è per questo che può organizzare le cerimonie sia in Trentino, ma anche a Marrakech.

Ci spiega meglio il suo ruolo?

Potrei dire che dopo un incontro preliminare con gli sposi al quale ne seguono alcuni altri per i dettagli, arrivo a consegnare la cerimonia chiavi in mano. Tutto organizzato nei minimi particolari secondo le indicazioni che mi sono state date e restando entro il tetto di spesa indicato.

Come fa a gestire un periodo di altissima tensione come quello del matrimonio per le donne?

Ha ragione perché mi capita spesso a cose fatte di incontrarmi per un caffè e mi trovo di fronte una donna del tutto diversa rispetto a quella che avevo conosciuto. L’esperienza mi ha insegnato a mettere dei paletti, tipo non telefonarmi o messaggiarmi a tutte le ore del giorno e della notte. Quando siamo arrivati ad una definizione invio una mail che è quella che fissa tutti i punti del nostro accordo e se mi chiedono dei cambiamenti, rimando quella mail e respingo le richieste.

Non è un po' troppo severa?

Per nulla, consideri che si parte dalla scelta dei colori che saranno alla base di tutta la scenografia della cerimonia. Pensi cosa può succedere se dopo un mese, li dovessi cambiare dopo aver comprato quanto serve? Poi ci sono i rapporti con i fornitori: una volta tracciata la linea guida non è assolutamente possibile cambiare.

Chai è nata in Marocco, ma a dieci anni raggiunge la mamma a Mezzolombardo e dopo le scuole medie si diploma all’Alberghiero di Tione. Si merita delle collaborazioni di alto livello come l’Hotel Danieli a Venezia e il Grand Hotel Tremezzo sul Lago di Como, diventa anche sommelier e proprio quando la carriera sembrava segnata, arrivano due sorprese: la bella è che attende un bimbo e la brutta è quella del lockdown.

E mentre ero costretta a stare in casa ho deciso di aprire una mia agenzia – Solwedding – e partendo dall’organizzazione di eventi arrivare ai matrimoni.

Bell’idea, ma come le è venuta?

Mia zia in Marocco lo fa da trent’anni: è un mondo che ho conosciuto e che mi piaceva. In Alto Adige è diffuso, sia come consulenza professionale che da parte di molte location che si offrono per ospitare le cerimonie matrimoniali, purtroppo in Trentino non è così.

Perché parla di cerimonie e non di matrimoni?

Perché quando si viene da me si è già sposati, oppure si vuole fare una promessa d’amore il cui cerimoniere può essere chiunque. Si tratta di una cerimonia civile: è la novità del momento”

La definirebbe?

In tutti i casi una fuga d’amore di qualità.

Cerimonia che propone anche nel deserto.

In questo caso l’impegno organizzativo è più ampio e tutto si svolge nell’arco di tre giorni. Al venerdì dopo la sistemazione in hotel ci sono dei momenti di intrattenimento per le ragazze. Chi vuole può farsi il tatuaggio temporaneo Hennè: un momento tradizionale del matrimonio marocchino. Il sabato mattina ci sono i preparativi, a seguire la cerimonia. Si può prevedere un cambio d’abito e poi si va alla festa con menù marocchino, ma bevande e alcolici italiani. La domenica mattina bagno turco rilassante, braciolata e si parte.

La cerimonia come viene vissuta?

Come un evento esperienziale, unico nel suo genere specialmente per il deserto, che coinvolge sposi e invitati in forma molto più intima, rispetto a quello italiano.

In Trentino quali sono le location più richieste?

Lago della Serraia, Corte Trapp a Caldonazzo, Castel Ivano e le Cantine Endrizzi. Ma la scarsa predisposizione trentina a questi eventi fa perdere un giro d’affari non da poco. Consideriamo che gli stranieri, che hanno budget che va dagli 80 ai 90 mila chiedono solo l'Alto Adige.

Che è anche un suo mercato?

Certamente è lì che si lavora e si può chiedere ed ottenere un castello per una cerimonia per la quale l’Alto Adige ha un nome e una fama, al contrario del Trentino.

Sicuramente un’attività per la quale avere nuovi progetti è fondamentale.

Il mio obiettivo è riuscire a far rete tra i professionisti del wedding planning. Collaborare è importantissimo. Le faccio un esempio. Proprio in questi giorni mi è arrivata una richiesta da una collega spagnola per farle da supporto nell’organizzazione di una cerimonia in Sardegna. Poi vorrei potenziare le lezioni ai Corsi di Alta Formazione che ho iniziato quest’anno. Mi ha fatto una certa impressione entrare dopo dodici anni nell’ufficio di presidenza da insegnante e non più da studentessa, come mi capitava qualche anno fa.

Le è mai capitato di doversi arrendere?

Lo evito. Già dal primo incontro si capisce se ci può essere o meno feeling. Nel caso capisca che è una battaglia persa consiglio di rivolgersi ad un’altra collega, ma cerco di essere presente al loro primo incontro.

 













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