Yates positivo, trema la carovana 

Primo caso di Covid-19. Si ferma il capitano della Mitchelton-Scott, testato dopo aver avuto la febbre: negativi i tamponi del resto del team A Vieste vince Dowsett. Il gruppo lascia via libera alla fuga, il britannico gioca d’astuzia. Almeida in rosa, ma oggi in Abruzzo rischia grosso


LUCA FRANCHINI


Nell’ottava tappa del Giro d’Italia arriva la fuga, che premia il 32enne britannico Alex Dowsett, alla seconda vittoria della carriera alla corsa rosa dopo quella della cronometro di Saltara, nel 2013. Non arriva, invece, il suo connazionale Simon Yates, fermato dal Covid-19, che fa tremare gli organizzatori. Non è stato un bel risveglio, ieri, per la carovana del Giro d’Italia, scossa dall’annuncio della Mitchelton-Scott, costretta a fermare Simon Yates. Il capitano del team si è dovuto ritirare in seguito al risultato positivo del test Covid-19 effettuato venerdì sera, dopo aver manifestato sintomi lievi al termine della settima frazione. Lo staff medico della squadra ha subito richiesto un test rapido, che ha dato esito positivo, al pari di quello effettuato successivamente. Il 28enne inglese è stato isolato nella sua stanza, per poi essere trasportato in sicurezza da un’ambulanza in un luogo idoneo a trascorrere il periodo di quarantena. Come indicato dal protocollo, tutto il personale della Mitchelton-Scott è stato sottoposto a un test rapido (negativo). In tal modo, il team ha ricevuto l’autorizzazione per continuare a correre, ma tutti i componenti della squadra saranno sottoposti a ulteriori test nei prossimi giorni.

Parla il medico di Yates

«Simon ha mostrato una temperatura non troppo elevata venerdì sera durante i nostri controlli - ha spiegato il dottor Matteo Beltemacchi, responsabile medico della Mitchelton-Scott - Era la temperatura che prendiamo di routine, lo facciamo tre volte al giorno al Giro d’Italia. Seguendo la policy Racesafe Covid-19 del team, Simon Yates è stato isolato nella sua stanza, abbiamo subito richiesto un test rapido utilizzando i servizi offerti da Rcs ed il test è risultato positivo. Per fortuna i suoi sintomi rimangono molto lievi e si presenta in buona salute. Monitoreremo da vicino la situazione e ovviamente ci sottoporremo tutti a ulteriori test nei prossimi giorni».

La fuga arriva di nuovo

Poi è partita l’ottava tappa, 200 chilometri da Giovinazzo a Vieste, al termine della quale è arrivata la seconda vittoria della carriera nella corsa rosa per Alex Dowsett, la prima in un grande giro per la Israel Start-Up Nation dal suo ingresso nel professionismo. Dowsett, già vittorioso al Giro nel 2013 nella cronometro di Saltara, si è imposto al termine di una lunga fuga nata dopo 25 chilometri, accompagnato da altri cinque corridori fino a 18 chilometri dall’arrivo. Lì, dopo essersi staccato in un primo momento, ha preso tutti in contropiede e ha proseguito da solo fino all’arrivo. A 1’15” è arrivato un terzetto, con Salvatore Puccio (Ineos Grenadiers) che si è aggiudicato lo sprint per la piazza d’onore precedendo Matthew Holmes (Lotto Soudal) e Joey Rosskopf (Ccc). Quinto Matthias Brändle (Israel), il cui apporto è stato determinante per Dowsett. Sesto l’altro componente della fuga, il neoprofessionista dell’Androni-Sidermec Simone Ravanelli.

Maglia rosa, giorno della verità

Il gruppo ieri ha lasciato fare e ha chiuso con 13’56” di ritardo, regolato allo sprint da Michael Matthews (Sunweb), con Cesare Benedetti (Bora Hansgrohe) 18esimo e migliore dei trentini nella classifica di tappa. Joao Almeida (Deceuninck Quick-Step) ha mantenuto la maglia rosa. Oggi la nona tappa, 208 chilometri con arrivo in salita a Roccaraso dopo 4.000 metri di dislivello: atteso l’assalto di Nibali e degli altri uomini di classifica alla maglia rosa Almeida.

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