Il caso

Uccisa a martellate, il calciatore killer aveva giocato anche a Bolzano

Giovanni Padovani, in carcere per avere massacrato l'ex compagna Alessandra Matteuzzi, ha militato con la Virtus Bolzano in D nel 2016. Domani il funerale della donna a Bologna



BOLZANO. “Sono sconcertato”. Franco Murano ha commentato così il grave episodio di femminicidio che ha visto protagonista Giovanni Padovani, ex difensore centrale della Virtus Bolzano, in carcere dopo aver ucciso a martellate l'ex compagna Alessandra Matteuzzi a Bologna. Domani, 30 agosto, a Bologna sarà celebrato il funerale della donna, poi ci sarà una fiaccolata contro la violenza.

Quello che sta emergendo è una gelosia malata di Padovani nei confronti di Alessandra, fatta di un controllo costante anche attraverso video che si faceva mandare dalla compagna. 

Il calciatore aveva militato anche a Bolzano. La stagione è quella del 2016-2017, e la neonata società presieduta dal presidente Oberrauch si accingeva ad affrontare il primo campionato di serie D.

La squadra affidata a mister Luca Lomi annoverava il ventunenne difensore portato a Bolzano dal DG Murano. “In squadra - ricorda l’ex dirigente biancorosso – si è sempre comportato bene, forte di un carattere tranquillo ed anche di una grande voglia di lavorare. Il fatto di cui si è reso colpevole non ha alcuna giustificazione, è ripugnante”.

Giovanni Padovani arrivò a schierarsi nelle fila della Virtus Bolzano il primo dicembre del 2016. Nato a Senigallia il 30 novembre del 1995, il marchigiano è cresciuto nei settori giovanili di Fano, Napoli e Ancona, salendo di categoria in occasione del trasferimento alla Sambonifacese (serie D), per vestire successivamente le maglie del Gavorranno (C2), Anziolavino (serie D), Mori (serie D), Altovicentino (serie D), Sacilese (serie D), Bellaria Igea Marina (serie D), militando infine tra le fila della Folgore Veregra (Eccellenza) prima del trasferimento sul sintetico dell’Internorm Arena.

“Con noi è stato sempre un bravo ragazzo, educato. – è il ricordo di Luca Lomi – Abbiamo continuato a sentirci anche dopo l’esperienza con la Virtus Bolzano…due-tre volte all’anno mi chiamava. Addirittura due settimane fa abbiamo fatto una video chiamata, si è parlato come al solito di calcio, per sapere cosa avrebbe fatto lui o cosa avrei fatto io. Mi mandava dei video delle sue partite. Ci sono rimasto male…anzi scioccato non me l’aspettavo proprio una cosa del genere. Si è sempre comportato benissimo con noi…non posso dire il contrario…quello che ha commesso va punito non ci sono scuse. Peccato perchè era davvero un bravo ragazzo”. F.R.













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