Qui Trento 

Toccoli con i titolarissimi I “tre tenori” in attacco Fortunato è già il “faro” 

Trento. Dopo aver steso il Mori Santo Stefano con un tennistico 6-1 nella finale provinciale, il Trento di mister Toccoli si appresta a tornare in campo per un confronto che sulla carta appare...



Trento. Dopo aver steso il Mori Santo Stefano con un tennistico 6-1 nella finale provinciale, il Trento di mister Toccoli si appresta a tornare in campo per un confronto che sulla carta appare decisamente più ostico. La gara contro il San Giorgio, secondo in classifica in Eccellenza, rappresenta l’ultima tappa del percorso di Coppa Italia prima di approdare alla fase nazionale della competizione, un appuntamento a cui i gialloblù non vogliono mancare.

Per la sfida che andrà in scena sul sintetico del centro sportivo “Galizia” di Laives il tecnico gialloblù avrà a disposizione l’organico al completo: a scendere in campo saranno quindi i titolarissimi. In avanti probabile conferma per la coppia d’attacco Sottovia-Pietribiasi, così come per Baido alle loro spalle; in mezzo al campo largo a qualità ed esperienza con capitan Pettarin, Caporali e l’ultimo arrivato in casa Trento, Jacopo Fortunato, che nella gara contro il Mori si è distinto per qualità e duttilità. Tra i pali, viste le condizioni non ottimali di Cazzaro, dovrebbe tornare Conci, difeso dalla rodata coppia di centrali Trainotti-Carella, con Paoli sull’out di destra ed uno tra Panizza e Badjan nel ruolo di terzino sinistro.

Sarà partita “secca”: in caso di parità al termine dei tempi regolamentari verranno disputati due supplementari da 15’ ciascuno e, nell'ipotesi di ulteriore equilibrio, saranno effettuati i calci di rigore.L.D.D.

©RIPRODUZIONE RISERVATA















Scuola & Ricerca

In primo piano

l’indagine

Trentina la “banda dei portafogli” sgominata in Bassa Atesina

Il ladri entravano in azione nei supermercati prendendo di mira persone anziane. Confrontando alcune denunce di furto sporte in differenti Stazioni carabinieri della Bassa Atesina i militari hanno constatato che il modus operandi risultava essere sempre lo stesso