tuffi 

Tania non dice no a Francesca Dallapè 

Su “Chi” la bolzanina parla della gravidanza e del possibile ritorno



TRENTO. «Tra due mesi divento mamma e devo dire che sto vivendo la magia di questo momento, i primi due mesi ho avuto le nausee, ma poi è andata benissimo, ho preso sette chili in sette mesi e non ho molta fame, a parte le rinunce che devo fare non potendo mangiare speck e salame». Così Tania Cagnotto racconta, in esclusiva a Chi (in edicola da oggi), gli ultimi mesi della sua prima gravidanza. La campionessa di tuffi è in vacanza con il marito sulle Dolomiti. «Avremo una femminuccia», spiega la tuffatrice a Chi «ma non abbiamo ancora deciso il nome. Si chiamerà o Maya o Isabel. Vedo il parto come un salto nel vuoto, ma non come quelli che faccio in piscina, perché lì sono abituata e preparata, qui ho la sensazione che ti puoi preparare finché vuoi, ma non sarà mai come te lo immagini».

Da ex atleta Tania parla anche del rapporto che ha con il suo corpo che si è modificato con la gravidanza. «La pancia mi piace molto, è il resto del corpo che mi fa strano, le gambe magre e poco muscolose, da sportiva sono abituata a vedermi più tonica».

E sulla proposta avanzata dalla sua ex compagna di tuffi sincronizzati Francesca Dallapè di tornare alle gare per le Olimpiadi di Tokyo del 2020 risponde: «Non mi sarei mai aspettata che Francesca mi facesse questa proposta, perché era lei quella che non vedeva l’ora di staccare, anche lei voleva diventare mamma e lo ha fatto prima di me. Evidentemente la gravidanza le ha fatto bene, è piena di energia ed è felice, la vedo carica riguardo a questo obiettivo. Solo che io, in questo momento, non posso neanche immaginarmi di vedermi lì nel 2020, perché devo valutare tante cose: come sarà il parto, come sarò io nel gestire la bambina, se sarò brava come Francesca, se sarò come mi auguro una mamma sportiva. Però il ritorno è una cosa che deciderò più avanti. Di sicuro non chiudo la porta, perché ho visto tanti atleti cambiare idea dopo il ritiro e non vorrei dire di no, perché se poi dovessi ripensarci...»













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