Stipendi, vertice rinviato. Ma anche   Messi “rinuncia”

Roma. La discussione tra Lega di Serie A e Associazione italiana calciatori sull’ipotesi di un taglio degli stipendi è rimandata ai prossimi giorni. Il presidente dei venti club del massimo...



Roma. La discussione tra Lega di Serie A e Associazione italiana calciatori sull’ipotesi di un taglio degli stipendi è rimandata ai prossimi giorni. Il presidente dei venti club del massimo campionato Paolo Dal Pino avrebbe voluto presentare ieri pomeriggio all’Aic la proposta studiata per fronteggiare i problemi economici causati dalla pandemia Covid-19, ma la conference call è saltata per il dilungarsi di altre riunioni che i due enti avevano in programma ieri. E così, d’accordo, Lega e Assocalciatori hanno deciso di rinviare il discorso ai prossimi giorni.

Ritorno in campo lontano

Sul tavolo l’associazione presieduta da Damiano Tommasi troverà presto l’ipotesi di una sospensione dei pagamenti dei calciatori finchè non si potrà riprendere la normale attività, dunque allenamenti e poi partite. Un giorno che ancora sembra lontano, visto che il ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora ha annunciato di voler vietare ogni attività sino alla fine di aprile attraverso il prossimo decreto del Governo, previsto entro venerdì prossimo.

La proposta della Lega

La speranza della Federcalcio e dunque anche della Lega di A è quella di poter riprendere il campionato entro il 20 maggio per chiudere la stagione entro il 30 giugno o, con l’eventuale permesso di Uefa e Fifa, entro il 15 luglio. Se invece l’emergenza sanitaria non permetterà di concludere il campionato, i club insisteranno per cancellare di fatto gli stipendi di marzo, aprile, maggio e giugno, come già concordato dalla Juventus con i propri giocatori e con il tecnico Maurizio Sarri.

L’Associazione calciatori, così come l’Assoallenatori, ha già manifestato la propria disponibilità ad un sacrificio per garantire la sostenibilità economica del calcio italiano. Da parte di Tommasi e del presidente dell’Aiac Renzo Ulivieri, del resto, c’è la volontà di discutere sui dati reali delle perdite subite dai club prima di firmare un accordo quadro, che peraltro varrebbe come semplice linea guida per i singoli calciatori, liberi di rinegoziare i propri contratti individualmente.

Barcellona, ok al 70% in meno

Con un lungo post su Instagram, Lionel Messi ha annunciato che lui e i suoi compagni del Barcellona hanno accettato la decurtazione degli salari del 70% durante l’interruzione proposta dal club.













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