SlowLollo canta Ianes producer I nostri sprinter a ritmo di trap 

Uniti dalla musica. Paissan, campione europeo Under 20 dei 100, dà sfogo alla sua passione canora in Nebraska, dove frequenta (online) l’università, il collega lavora al campionatore da Trento: otto tracce  sul canale YouTube “sl”: «Qui negli States m’ispiro a Post Malone»


Paolo Trentini


Trento. Uniti dalla musica. Distanti ma uniti è il refrain risuonato all’infinito tra gli sportivi in questi giorni di quarantena, che caratterizza anche le vite di Lorenzo Ianes e Lorenzo Paissan. I due sprinter trentini legati dall’amicizia di una vita, dallo scorso gennaio sono separati dall’oceano in quanto Paissan ha iniziato l’università a Lincoln nel Nebraska, ma hanno trovato il modo per rimanere in contatto anche attraverso la musica. Da qualche giorno sul canale YouTube “sl” (Slow Lollo) sono presenti otto tracce musicali nate dalla loro collaborazione in nome della passione per la musica. Otto tracce per l’esordio nel mondo della musica di Paissan in qualità di cantante con lo pseudonimo di SlowLollo e di Ianes in qualità di producer musicale. Non si pensi, però, che sia una cosa nata dalla noia derivante dal lungo periodo di inattività sportiva. I due la musica ce l’hanno nel sangue.

Lorenzo Paissan, voi siete conosciuti come velocisti di alto livello, quando è nata questa collaborazione musicale?

Il progetto va avanti da alcuni anni, anche se ci stiamo lavorando seriamente e con più costanza dallo scorso agosto. Abbiamo sempre avuto il problema dell’attrezzatura necessaria e poco alla volta lo abbiamo reperito. Da gennaio in poi abbiamo accelerato, pur rimanendo a distanza. Io qua nel Nebraska, lui a Trento. Entrambi siamo sempre stati dei grandi appassionati di musica, io ho studiato al conservatorio fin da quando ero piccolo, prima canto e poi chitarra. Lorenzo gradualmente si è sempre più appassionato alla produzione e, poco alla volta, abbiamo trovato un equilibrio perfetto. Io penso alle parole e alle melodie, lui lavora alla base e alla campionatura. Per il nome ho scelto Sl, che è una sorta di sigla che sta per Slowlollo, un po’ il contrario di Fastlollo, il mio account Instagram. L’ho trovato molto divertente e ho deciso di farlo mio.

Ti ispiri o vi ispirate a qualche cantante in particolare?

Mi ispiro alla mia passione per la musica che è davvero tanta. Sin da bambino ho ascoltato e ascolto tuttora tantissima musica, di autori e generi anche molto diversi tra loro. Questo periodo negli States mi ha avvicinato alla trap di Post Malone, ma non c’è un riferimento per i miei brani e il mio modo di fare musica.

Avete inciso otto pezzi, di cosa parli nei tuoi brani?

Racconto me stesso e quanto mi accade attorno, anche se alla fine nelle mie canzoni ci sono varie tematiche; parlo della fase non facile del distacco da Trento, della mia vita prima e dopo l’arrivo negli States, ci sono diverse esperienze. Lo faccio sostanzialmente per me e, se andrà bene, chissà che non possa portare ad altro.

Tipo?

È troppo presto per parlarne, diciamo che intanto abbiamo iniziato, se avremo successo cercheremo altre collaborazioni per ottenere ulteriore visibilità e opportunità, magari anche di esibirci. Anche se la priorità rimangono l’università e la corsa.

A proposito di università e Stati Uniti, come procedono le cose?

Le università qua sono un po’ diverse da quelle italiane, ci sono più argomenti che fanno parte del percorso di studio come storia e geografia, per dare una conoscenza a 360 gradi. Inoltre c’è meno libertà con i corsi specifici. In Italia si seguono le lezioni e alla fine del corso si sostiene l’esame e se non si supera lo si può ripetere; qua bisogna frequentare un certo numero di ore di lezione e regolarmente ci sono degli step intermedi di verifica prima dell’esame finale. Se non lo si passa bisogna ripetere interamente il corso e quindi meno margine di errore. La cosa buona è che, per quanto mi riguarda, posso organizzarmi il pomeriggio e la sera come voglio e mi permette di portare avanti anche la mia passione per la musica. Questo perché le lezioni sono soltanto alla mattina. Online causa Coronavirus.

Com’è la situazione Covid-19 in Nebraksa?

Qua siamo piuttosto fortunati, perché abbiamo potuto vedere cosa è accaduto in Cina, in Europa, negli altri Stati degli Usa e le autorità hanno organizzato tutto molto velocemente. Il risultato è che i contagi sono più o meno 2000, molto inferiori alla media degli Stati Uniti, e si può uscire senza problemi, pur utilizzando la mascherina. Per il resto la situazione è come in Italia, tutto è chiuso tranne ospedali e negozi di beni di prima necessità come farmacie e supermercati. Anche quei negozi di alimentari che prima tenevano aperto h 24 ora hanno orari ridotti.

Gli allenamenti come vanno?

Uno degli effetti del lockdown è stata la chiusura delle palestre. Posso allenarmi in pista ma non posso utilizzare la sala pesi e di conseguenza non posso svolgere un lavoro normale. Diciamo che più che allenarmi mi sto mantenendo in forma in attesa di tempi migliori.

Quando prevedi la riapertura?

Penso che potrebbe avvenire in tempi più rapidi rispetto ad altrove. Azzarderei il ritorno alla normalità della vita per agosto, ma questa è una mia previsione basata su impressioni e ragionamenti.

Anche per le gare?

No, quello è impossibile. Io credo che, almeno a livello internazionale, nel 2020 non ci sia spazio per le manifestazioni. Un po’ per l’andamento del virus e un po’ perché è molto difficile trovare il picco di forma in tempi brevi. Una ripresa anche a luglio non consentirebbe di arrivare al top prima della stagione autunnale. Penso che per noi sprinter il 2020 sia una sorta di anno sabbatico involontario. Si riprenderà nel 2021.

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