L'INTERVISTA YEMAN CRIPPA PRIMATISTA ITALIANO DEI 10.000 

«Penso sempre a Tokyo, il meglio deve arrivare» 

Dopo il bronzo all’Eurocross. Un paio di giorni di riposo prima di riprendere gli allenamenti per BoClassic, 5 Mulini e Campaccio. «Voglio qualcosa di grande e voglio che lo sappiano tutti»


Paolo Trentini


Il meglio deve ancora venire. Yeman Crippa lo ha fatto intuire al termine della sua intervista post gara agli Europei di cross: lui non è tipo da accontentarsi di una medaglia di bronzo, né tantomeno di un ottavo posto nei 10mila mondiali, anche se corredato da record italiano.

Rientrato in Italia dopo i campionati europei di corsa campestre disputati nello scorso weekend in Portogallo, finalmente il poliziotto trentino può riposarsi un paio di giorni dalle fatiche della campestre valida per il titolo continentale e soprattutto dai numerosi spostamenti intercontinentali, prima di riprendere gli allenamenti in vista delle prossime gare. Con un “chiodo fisso” già in testa: i Giochi olimpici di Tokyo 2020, appuntamento al quale il trentino vuole arrivare al top.

A mente fredda, il terzo posto di Lisbona è oro colato, se si tiene conto delle condizioni in cui il primatista italiano si è presentato alla partenza. Crippa è sbarcato nella capitale portoghese venerdì, un giorno e mezzo prima della gara, dopo qualcosa come 27 ore complessive di viaggio dopo la partenza dal Kenia e uno scalo. Roba che avrebbe mandato ko chiunque per qualche giorno, ma domenica pomeriggio Yeman era lì, pronto a onorare la maglia azzurra.

Un terzo posto comunque soddisfacente: «A posteriori sono molto contento – spiega il poliziotto giudicariese – sono stato con i migliori e ho creduto alla vittoria per metà gara. Stavo bene ma all’inizio della seconda parte della corsa i primi due hanno aumentato il ritmo, io ho corso sulla difensiva perché ho iniziato a sentire la stanchezza. Anche perché a un certo punto ho rischiato pure di perdere il terzo posto. Sono contento anche perché, oltre alle fatiche degli spostamenti, non ho avuto tanto tempo per preparare l’appuntamento europeo. La stagione in pista si è conclusa tardi per “colpa” dei Mondiali, ho staccato una decina di giorni, ho ripreso a fine ottobre e di fatto ho avuto 4 settimane di allenamento specifico. Avere ottenuto una medaglia è stato il massimo».

Ora riposo o allenamenti?

Nei prossimi giorni riprenderò gli allenamenti perché già a fine anno correrò alla BoClassic. Vincere? Sarà molto dura, la concorrenza è sempre di altissimo livello, come al Giro al Sas. Spesso prendono il via 3 o 4 dei migliori al mondo nei 5000 o nei 10mila e diventa difficilissimo anche salire sul podio.

Successivamente?

Successivamente il Cross dei 5 Mulini, poi il Campaccio. La stagione della campestre finirà lì perché poi tornerò in Portogallo per un nuovo ritiro. Non parteciperò nemmeno agli Italiani perché in quel periodo, a marzo, sarò negli States per la preparazione come negli ultimi anni. Non ho ancora deciso quale sarà la mia prima gara. Quest’anno non ci sono i 5000 nel Golden Gala quindi magari potrei esordire sempre a Roma ma nei 1500. A luglio, infine, trascorrerò un periodo in altura a San Moritz o Sestriere per rifinire la preparazione prima di partire per il Giappone.

Il 2020 sarà l’anno olimpico, ci pensa mai?

In realtà ci penso sempre. A parte il weekend appena passato, con la piacevole “distrazione” degli Europei di cross, col pensiero sono già a Tokio. Ci sto pensando da quando ho ottenuto il minimo. Anche il lavoro in Kenia e quanto altro farò d'ora in avanti sarà orientato alla preparazione delle Olimpiadi.

In estate si era ipotizzata la possibilità di allenarsi in luoghi con il meteo simile a quello dove si svolgeranno i Giochi. Avete pensato a questa eventualità?

In realtà no, perché allenarsi in luoghi con un clima differente magari si rivela più faticoso e risulta controproducente. Non è assolutamente detto che allenarsi in luoghi con un clima simile a quello giapponese possa dare benefici. L’importante è arrivare al massimo della forma e, come ho detto domenica, non mi accontento di un terzo posto ai campionati europei di cross. Voglio qualcosa di grande e voglio che lo sappiano tutti. Il meglio deve ancora venire.

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