peggio perdere sulla sirena o subire un trentello?

In quanti, dopo la sconfitta sulla sirena contro Sassari, si sono fatti scappare la frase: «preferisco perdere di 30 che perdere sempre all’ultimo secondo»? Succede, vi capiamo, soprattutto a chi,...



In quanti, dopo la sconfitta sulla sirena contro Sassari, si sono fatti scappare la frase: «preferisco perdere di 30 che perdere sempre all’ultimo secondo»? Succede, vi capiamo, soprattutto a chi, come noi poveri tifosi trentini, di schiaffi sulla sirena ne ha già presi fin troppi (per ulteriori informazioni chiedere a quei signori di Bramos e Goudelock). Fatta questa doverosa premessa, direi che dopo la partita contro Brescia possiamo abbondantemente rimangiarci tutto quello che abbiamo detto o pensato nei minuti post-Sassari.

Ma partiamo dal principio, perché in sé la serata non era nemmeno iniziata troppo male, o quanto meno prima che l’arbitro decidesse malauguratamente di fischiare l’inizio della partita. Cerchiamo di fare un breve riassunto. L’inizio è scoppiettante e ci porta subito in vantaggio di undici lunghezze. Sugli scudi George King, autore di 16 punti e a segno con le prime triple del suo campionato dopo 3 partite a secco dall’arco dei 6 metri e 75. Chi non smette mai di stupire è Aaron Craft, il magistrale direttore d’orchestra. Da strabuzzarsi gli occhi l’assist sotto le gambe a liberare Kelly sotto canestro, e poco importa che poi l’americano abbia schiacciato sul ferro perché, come dicono i miei parenti a Natale, è il pensiero che conta. Grande prova anche per Alessandro Gentile, che in 23 minuti sul parquet mette a referto 22 punti e 4 rimbalzi, con percentuali ai liberi da far commuovere i nostalgici di Hogue e Sutton. Dopo l’ottima prestazione in Montenegro si conferma in un’eccellente stato di forma anche Rashard Kelly, autore di 12 punti, 5 rimbalzi e 5 assist. Buono l’ingresso dalla panchina di Mezzanotte, con 5 punti e il 100% al tiro.

Tutto molto bello. Ma allora come abbiamo fatto a perdere di 26?

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