slittino

Papà Zöggeler non "spinge" la figlia Nina

Non l’ha convocata a Lillehammer: «Deve meritarsi la chiamata»



BOLZANO. Zöggeler, basta il cognome? Mica tanto. «Nina da quest’anno è in squadra ma ha appena iniziato e quindi si deve qualificare all’interno della squadra azzurra per partecipare alle gare della Coppa del mondo giovanile. Non c’è fretta, prima arrivano gli altri che hanno iniziato quattro-cinque anni fa».

Parola di papà Armin, che non spinge affatto per la figlia Nina. Che prima di approdare allo slittino su pista artificiale, ha praticato con successo quello su pista naturale. In questi giorni sul tracciato di Hunderfossen, a Lillehammer, si sta svolgendo la prima prova del circuito mondiale giovanile. Armin Zöggeler, da quest’anno direttore tecnico delle Nazionali italiane assoluta e Juniores, sulla pista norvegese nel 1994 ha conquistato la prima delle sei medaglie olimpiche (anche due vittorie in Coppa del mondo). Ma per l’occasione non ha convocato la figlia Nina. L’esordio della primogenita, nata nel 2001 quando lui si trovava in viaggio tra Tokyo e Salt Lake City, non è stato ancora programmato. Dipenderà molto dalle prossime settimane anche se un’ipotetica data potrebbe essere quella dell’11 e 12 dicembre sulla pista olimpica di Igls, tracciato abbastanza avaro nei confronti di papà Armin.

«Nina si deve meritare la convocazione. È all’inizio, deve crescere ancora molto ed imparare tanto. Non posso dire quando farà la sua prima Coppa del mondo. Forse già il mese prossimo oppure il prossimo anno. Davvero non lo so. Dipenderà dalle prestazioni negli allenamenti con la squadra. Allenarla io personalmente? Purtroppo no, non ho tempo perché sono impegnato con la squadra A. La seguono gli allenatori della squadra giovanile, sono validi e li conosco personalmente. Comunque qualche volta l’ho vista in prova e devo dire che complessivamente mi è piaciuta – ha aggiunto il padre, il più blasonato slittinista della storia mondiale – Sicuramente non parteciperà alle Olimpiadi giovanili di Lillehammer, è troppo giovane. Al momento abbiamo un posto per ogni gara (singolo uomini, singolo donne e doppio) ma puntiamo a schierare due atleti nelle gare individuali». (m.m)

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