Olimpiadi in regione Il no di Durnwalder ha gelato il Trentino

Dopo l’annuncio di Mellarini («con Bolzano per i Giochi del 2022») il presidente taglia corto: «Costerebbero troppo»


di Maurizio Di Giangiacomo


TRENTO. Olimpiadi invernali in Trentino e in Alto Adige? No, grazie. Anzi: nein, danke. È il messaggio forte e chiaro lanciato ieri, dalle pagine di un quotidiano di lingua tedesca, dal presidente della giunta provinciale altoatesina, Luis Durnwalder, all’assessore provinciale al turismo Tiziano Mellarini, che sabato scorso aveva parlato di un’iniziativa per portare una futura edizione dei Giochi invernali (si parla di quella del 2022) in regione, magari coinvolgendo nell’iniziativa – con un taglio “euroregionale” il vicino Tirolo austriaco.

Ma andiamo con ordine. La “fuga in avanti” dell’assessore provinciale trentino è arrivata sabato scorso, al convegno sui giovani talenti dello sport promosso dal Comitato Coni trentino presieduto da Giorgio Torgler. «Con Bolzano abbiamo presentato una lettera di intenti al presidente Petrucci gà un anno fa – ha reso noto Mellarini – Per quanto ci riguarda l’organizzazione delle Universiadi 2013, in programma in Trentino nel dicembre del prossimo anno, e anche il Progetto Talenti 2020, che punta a valorizzare con stage in Trentino gli azzurri del futuro, come i Mondiali di sci nordico in programma in Val di Fiemme tra pochi mesi, sono tappe importanti proprio verso l’appuntamento sportivo più importante al mondo».

Già negli anni ’80 si era ipotizzata una candidatura del Trentino alle Olimpiadi. «Ora – ha aggiunto sabato Mellarini – potremmo ipotizzare anche il coinvolgimento del Tirolo nell’ambito dell’Euroregione». Un progetto in assoluto non nuovo in tema di candidature olimpiche. In passato fu al centro dell’interesse di Friuli Venezia Giulia - Slovenia e Carinzia con la candidatura «Senza Confini», poi bocciata tanto dal Coni quanto dal Cio.

Ieri, però, è già arrivata la prima doccia gelata. E a calarla sulla schiena degli amministratori trentini non è stato né il Comitato olimpico internazionale né quello italiano, bensì... il primo partner della futuribile, ipotetica candidatura transnazionale, vale a dire il presidente della giunta provinciale altoatesina, Luis Durnwalder.

«L’Alto Adige non ha nessuna intenzione di candidarsi ad ospitare i Giochi olimpici invernali – ha detto il Landeshauptmann – principalmente perché non abbiamo i fondi necessari e in secondo luogo perché ci vedremmo costretti a costruire troppe strutture e, in tempi come quelli attuali, i nostri concittadini non lo riterrebbero sicuramente sensato». E Durnwalder ha rincarato la dose, affermando che i costi sarebbero di centinaia e centinaia di milioni e ricordando che il consiglio provinciale ha recentemente respinto l’ipotesi di una candidatura assieme al Tirolo austriaco. «Assieme ad una regione confinante, avremmo pochissime chance di vederci assegnare l’organizzazione dei Giochi – ha aggiunto Durnwalder – per avere successo bisogna avere il sostegno dello Stato, come è successo a Sochi, in Russia, che ospiterà le Olimpiadi del 2014».

E se non è una doccia gelata questa...

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