Atletica leggera

Ogunode e Bondarenko fanno decollare il Palio

Rinuncia Tamberi, il vicecampione mondiale salta “da solo” fino a 2,31 10 secondi netti per l’africano sui 100, Lemaitre vince al fotofinish sui 200


di Paolo Trentini


ROVERETO. Dieci secondi netti per riaccendere il Palio della Quercia. Mentre la serata roveretana si avviava stancamente verso la fine, il nigeriano naturalizzato del Qatar Femi Ogunode firma i 100 metri in 10”00 prendendosi la scena della serata. Ogunode è riuscito là dove nemmeno Asafa Powell e Justin Gatlin sono riusciti e se il cronometro ufficiale non avesse ritoccato verso l’alto il tempo del centometrista caraibico ora si starebbe parlando di 9”99.

Palio della Quercia, i lampi di Ogunode e Bondarenko

Lo sprinter del Qatar fa il record del meeting sui 100, il saltatore lo sfiora (fotoservizio Matteo Festi)

Un lampo che ha risvegliato gli animi un po’ sopiti dei quasi 2000 di Rovereto (buona la risposta del pubblico nonostante il ritorno all'entrata a pagamento) e con una splendida prestazione ha cancellato le precedenti delusioni. La prima è arrivata a metà serata quando Gianmarco Tamberi ha rinunciato alla gara dell’alto. Lo ha detto direttamente lui stesso sulla pista del Quercia con un pizzico di dispiacere dal microfono dello speaker: «Ho fatto di tutto ma ho un piccolo infortunio rimastomi dalla gara di domenica scorsa a Padova e non potrò gareggiare. Mi dispiace tantissimo ma mi rifarò alla prossima occasione. Sarebbe stata l’ultima gara della stagione, sono venuto comunque mi sono imbottito di antidolorifici ma non è bastato».

Tamberi guarderà la gara da bordo pista assieme a Silvano Chesani, ancora convalescente dopo l’operazione al tendine d’Achille, con il morale del Quercia che si è abbassato notevolmente. La caratura dell’ucraino Bohdan Bondarenko non ha pareggiato l’estro del marchigiano e non è riuscito nemmeno a strappare una misura degna del suo pedigree. Stanys e Yakovenko escono subito a 2.21, e Bondarenko e il bahamense Donald Thomas non si sfiancano di salti: l’ucraino ne fa due di cui uno nullo a 2.21, Thomas ne fa due comodi a 2.12 e 2.17 prima di passare al secondo salto 2.25. Un brivido a 2.28 quando Bondarenko fallisce i primi due salti poi passa di un soffio 2.31 mentre il rivale si ferma alla stessa misura. Gli ultimi salti sono tentativi d’assalto al record del meeting a 2.36 (un centimetro in più di quanto fatto nel 1991 da Troy Kemp) ma i suoi tre tentativi sono tutti da cestinare.

Nel mezzo della gara i 200 di Christophe Lemaitre. Il francese ha sofferto la partenza del giamaicano Rasheed Dwyer ma poi ha rimontato nella parte lanciata fino a mettere le spalle avanti sul rettilineo finale concludendo in 20”31. Settimo il perginese Marco Lorenzi in 21”75.

Nei 100 al femminile Barbara Pierre tiene fede al suo ruolo di favorita, il suo 11”32 è buono sì ma non eccezionale ma tanto le basta per resistere alla britannica Desiree Henry. Non entusiasma il lungo femminile dove Tania Vicenzino, Ottavia Cestonaro e la nostra Elisa Zanei deludono. La perginese finisce fuori dalle 8 finaliste senza misura dopo 3 salti nulli, Vicenzino si salva con un salto comodo (6.03) al terzo, sorpassata di un centimetro dalla Cestonaro ma entrambe non andranno molto più lontane. La gara prova ad accenderla la bielorussa Nasta Mironchyk con un 6.54 al secondo salto, migliorato con un 6.65 al terzo. Nessuna riuscirà più a superarla, soltanto la britannica Jazmin Sawyers avvicina l’atleta dell’Est Europa con 6.49.

Più interessanti i 400 femminili letteralmente divorati nella parte centrale dalla giamaicana Stephenie McPherson, la quale scava un abisso dalle avversarie già dopo 250 metri in 51”61 con tanto di vistoso rallentamento di falcata negli ultimi, interminabili metri. Quarto posto per la staffettista azzurra Maria Chigbolu col tempo di 53”49.

A proposito di atleti azzurri, la migliore dei nostri è la romagnola Margherita Magnani che è quarta nei 1500 (4’10”14), due giorni dopo la gara di Padova non si poteva chiederle di più se non di rimanere in scia il più a lungo possibile della canadese Fiona Benson. La sorpresa della serata è la terza posizione della primatista nazionale Giulia Pennella nei 100 con le barriere col tempo di 13”31, dietro all'ucraina Hanna Platitsyna (13”13) e alla caraibica delle Barbados Kierre Beckles (13”18).

Nei 1500 Under 23 il clesiano Lorenzo Pilati rimane nelle prime posizioni, ma non gli riesce il cambio di ritmo all’ultimo giro ed è quinto in 3'51”91. Vince il carabiniere Mattia Moretti in 3’47”42. Negli 800 Rifesser è quinto (1'47”61) e conclusione della serata per il giudicariese Yeman Crippa nei 5000. Il poliziotto parte tranquillo nei primi giri mantenendosi nelle ultime posizioni e lì rimarrà fino a 600 metri dal traguardo prima di porre fine anzitempo alla sua prova.

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