Mosna: «Soldi al Bayern Io stanco di elemosinare»

Volley A1. Lo sfogo del presidente dell’Itas Diatec: «Perché via i nostri gioielli? Noi paghiamo due milioni di tasse ma si preferisce sponsorizzare i tedeschi»


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Amarezza. Non tanto per come stanno andando le cose ma per il perché si è arrivati a questo punto. Diego Mosna, presidente dell’Itas Diatec campione d’Italia, e delle A1 di Volley maschile, non la nasconde mica questa amarezza.

Presidente, negli ultimi dieci giorni si è assistito ad un notevole, ed in parte imprevisto, ridimensionamento del progetto prima squadra. C’è un motivo principale?

«Ho letto tante cose inesatte in giro. La verità è solo la mia. Sono stanco di elemosinare. Ci è venuto a mancare uno sponsor principale, ritenevo di poterne trovare uno di levatura nazionale, così non è stato. A questo punto ci tocca ridimensionare il progetto. Prendo atto che non importa molto il fatto che la Trentino Volley versi due milioni di euro di tasse all’anno. Ricchezza che rimane da queste parti. Si preferisce che questi soldi vadano a finire, per dire, in Germania».

A che cosa si riferisce?

«All’atteggiamento di chi sceglie come e dove versare il denaro pubblico per le sponsorizzazioni. Siamo un Paese dove interessa solo il calcio: qui si preferisce dare soldi al Bayern Monaco, o all’Inter, con in più la beffa di tasse che vengono poi pagate all’estero. Credo che questa società abbia dato molto, ora in questa situazione non è che si possa fare moltissimo».

Crede di riuscire a salvare qualcuno dei gioelli di famiglia? Forse potrebbe rimanere Kaziyski...

«Uhm... lo spero. Temo che Matey sia un po’ troppo legato a Stoytchev per restare a giocare senza il coach».

Stoytchev era libero da vincoli contrattuali con Trento, no?

«Sì, lui non ha rinnovato, è libero e sta costruendo il nuovo roster per l’Halkbank di Ankara, la squadra che ha vinto da poco la Cev. Rado si vuole portare, ed ora debbono trovare l’accordo per l’ingaggio, sia Raphael che Juantorena. Ci stanno lavorando in queste ore».

Li venderete entrambi?

«Noi lavoriamo su dei prestiti, non si parla di cessioni. Prestiti che potranno essere gratuiti o onerosi».

Il peso, non più affrontabile in queste condizioni, è quello degli ingaggi...

«Sì, è così. Sono ingaggi molto importanti che ora non possiamo più pagare».

Dovebbe tornare a Trento Sokolov da Cuneo però..

«Dovrebbe, non è detto al 100 per cento. La situazione è molto fluida in entrata, finchè non abbiamo ben definito le uscite. In altre parole, quando sapremo chi rimarrà, allora potremo lavorare sui nuovi acquisti. Non è una formuletta vuota quella della definizione del budget».













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