ciclismo

Moser: «Se piove occhio alla discesa di Passo Daone»

Il “Checco” analizza quella che sarà la tappa di domani la Marostica-Madonna di Campiglio: «Uran potrebbe provare un attacco ma gli manca il team»


Luca Franchini


TRENTO. Giornata di vigilia, oggi, a Madonna di Campiglio, che, a distanza di 16 anni dal tormentato trionfo di Marco Pantani, torna a vestire l’elegante abito rosa, giudice di primo grado della lotta alla conquista del Giro d’Italia 2015, ormai apparentemente ristretta ai soli Alberto Contador e Fabio Aru. «Il vero Giro d’Italia inizierà a Campiglio» ci aveva confidato in settimana l’ex iridato Maurizio Fondriest, a maggior ragione vista la nuova situazione in classifica, con Aru che, alla vigilia della cronometro odierna, ha sfilato la maglia rosa al campione spagnolo. Prevede battaglia sulle strade giudicariesi e rendenesi anche Francesco Moser, recentemente inserito nella “Hall of Fame” del Giro in virtù del suo successo nell’edizione del 1984 (a cui si aggiungono altri cinque podi).

«La cronometro di domani (oggi, ndr) sarà decisiva – spiega Moser – e non solo per i distacchi di giornata, che sicuramente ci saranno vista la lunghezza della prova (60 km). La tappa con arrivo a Campiglio sarà resa ancor più dura proprio dal fatto che arriva il giorno dopo la prova contro il tempo, che potrebbe restare nelle gambe dei corridori. Bisogna vedere chi riuscirà ad assorbirla meglio, anche perché finora è stato un Giro tosto, con il maltempo che ci ha messo del suo. Il risultato della crono porterà le varie squadre a optare per una tattica piuttosto che un’altra».

È possibile un attacco dalla distanza sulla salita di Passo Daone? «Per attaccare dalla distanza bisogna essere forti e convinti di quello che si fa – continua Moser -. Potrebbe provare un attacco anche Uran, ma vedo improbabile un suo recupero anche per il fatto che, a differenza dell’Astana, non ha una squadra a supporto. Qualora dovesse piovere, potrebbe fare la differenza anche la discesa di Passo Daone, molto stretta e tecnica e già impegnativa di suo. La salita di Campiglio, invece, è più pedalabile: la vera bagarre ci sarà negli ultimi due chilometri».

Ieri Aru ha conquistato la maglia rosa, favorito dalla caduta di Contador. Il 25enne sardo ha chance di portarla fino a Milano? «Aru, seppur ancora giovane e con meno esperienza rispetto a Contador, è maturato molto. Il mio timore è che paghi la cronometro. Ora ha la maglia e dovrà andare a tutta. Dipende molto da come ne uscirà». Lunedì sarà giornata di riposo per la carovana rosa, che riprenderà la propria marcia martedì, sempre dalla Val Rendena, in occasione della Pinzolo-Aprica. «Una frazione che prevede la scalata al Mortirolo – conclude Moser -. L’arrivo dell’Aprica non è particolarmente impegnativo, ma su una salita come il Mortirolo è improbabile che non succeda niente. Il bello viene adesso».













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