Mora: «Successo del Trentino Voglio che questa diventi la casa dello sport pensato» 

Folla per il taglio del nastro, con la fondista Debertolis, il paralimpico Rosa e un giovane carpentiere del Gambia che corre la mezza maratona in 1h14’



TRENTO. Unica pecca di una mattinata memorabile per lo sport trentino, la lunga, interminabile attesa nella piazzetta antistante la nuova Casa dello Sport, a Sanbapolis. Freddo a parte, quella di ieri rimane una giornata storica, quella dell’inaugurazione della nuova sede del comitato provinciale del Coni e di 38 tra federazioni ed enti di promozione sportivi, ricavate dai locali che nel 2013 ospitarono il quartier generale delle Universiadi. Assieme a Paola Mora, presidente del Coni trentino, e all’ospite d’onore, il numero 1 dello sport nazionale Giovanni Malagò, l’hanno tenuta a battesimo il “padrone di casa” Alberto Molinari, presidente dell’Opera universitaria, il sindaco di Trento Alessandro Andreatta e l’assessore comunale allo Sport Tiziano Uez, gli assessori provinciali allo Sport Tiziano Mellarini ed all’Università Sara Ferrari, il presidente della Federazione italiana sport ghiaccio Andrea Gios e quello della Fiso (orienteering) Tiziano Zanetello, alla presenza – tra gli altri – dell’arcivescovo emerito di Trento, Luigi Bressan, e dell’ex presidente del comitato trentino del Coni, Giorgio Torgler, che tanto lavorò per la realizzazione della nuova sede, assieme alle assessore allo Sport Iva Berasi e Marta Dalmaso. Presenti anche gli azzurri del curling, alcuni di quelli dello sci di fondo e l’ottocentista Giordano Benedetti, oltre a rappresentanti di tutte le federazioni sportive del Trentino.

«Questo è il successo del mondo dello sport trentino – ha detto un’emozionata Paola Mora – Un progetto nato in un periodo con ben altre disponibilità economiche, ai tempi dell’assessore Berasi, che però non è stato abbandonato, bensì rielaborato, utilizzando gli spazi di Sanbapolis e liberando quindi risorse per altri impianti sportivi. È merito di un’intuizione avuta da Sergio Anesi in occasione delle Universiadi e della Provincia che ha saputo riconvertire questi spazi. Il Trentino è all’avanguardia nello sport da tutti i punti di vista e anche questa Casa dello Sport potrà far crescere e diventare atleti i nostri talenti, spero che possa diventare la casa dello sport “pensato”».

«Questa è un’intuizione di tanti anni fa che completa un’area importante per la città – le ha fatto eco il sindaco Andreatta – Doveva sorgere altrove, ma non è un ripiego: è una sede bella, funzionale, garantisce l’incontro ed è virtuosa, perché i fondi risparmiati sono stati dirottati altrove».

«Questi spazi – ha spiegato il presidente dell’Opera Universitaria, Alberto Molinari – avevano un’altra destinazione: avrebbero dovuto ospitare un ristorante, che però non è stato realizzato. E siamo stati fortunati, perché sarebbe stato poco coerente con lo studentato e le strutture sportive e culturali ad esso annesse. Il progetto della Casa dello Sport lo è molto di più».

Nella nuova Casa dello Sport vede invece una riaffermazione del “noi” sull’individualismo l’assessore provinciale allo Sport, Tiziano Mellarini. «Il “noi delle federazioni sportive – ha detto – che qui potranno continuare nel loro impegno. Il “noi” del sistema trentino e della nostra collaborazione con il Coni, che sta per portare al censimento di tutte le strutture sportive presenti sul territorio provinciale. Ringrazio Paola Mora ma anche il suo precedessore Giorgio Torgler e le mie, Marta Dalmaso e Iva Berasi, che tanto si sono impegnati per questa sede».

Dulcis in fundo, l’intervento dell’ospite d’onore, Giovanni Malagò, che ha fatto da preludio al taglio del nastro, retto dalla fondista Ilaria Debertolis, dal parahockeista Gianluigi Rosa e da Ousman Jaiteh, carpentiere gambiano che fa la mezza maratona in 1h14’ con le scarpe da passeggio... «Questa sede è un modello per l’Italia – ha detto Malagò – ma metteteci una bella scritta “CONI” sopra...».(m.d.g.)

@mauridigiangiac. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.













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