Arrampicata sportiva 

Mondiali giovanili ad Arco con i regionali da medaglia 

Dal 21 al 31 agosto, nell’ambito del Rock Master Festival andrà in scena la rassegna iridata per Under 16, 18 e 20


Paolo Trentini


TRENTO. Oltre 1300 atleti, quasi 50 nazioni, 10 giorni di gara e due giovani promesse regionali che possono fare davvero bene. Nella sala media di Trentino Marketing è stato presentato il Rock Master Festival che quest’anno ospita i campionati mondiali giovanili di arrampicata sportiva. Al climbing stadium di Arco dal 21 al 31 agosto i migliori talenti del globo nelle categorie Under 20, Under 18 e Under 16 si contenderanno i titoli mondiali nelle tre discipline – boulder, lead e speed – e i meno giovani si giocheranno un posto alle Olimpiadi del 2020, dal momento che l’arrampicata sarà presente come disciplina dimostrativa e dal 2024 sarà a tutti gli effetti sport olimpico.

Tra i favoriti d’obbligo, oltre alla fuoriclasse romana Laura Rogora, c’è anche il gardenese Filip Schenk, già campione del mondo Under 16 nel boulder e che ad Arco sarà presente in tutte e tre le discipline proprio in ottica Olimpiadi, dal momento che a Tokyo la classifica finale sarà data dalla somma dei punteggi ottenuti nelle tre prove.

Una buona prestazione la può ottenere anche la rotaliana Elisabetta Dalla Brida nello speed, nel quale è già stata campionessa iridata nel 2015 e nel quale è inserita anche l’atleta di casa Alessia Mabboni, mentre la sorella Federica è iscritta nel lead. Completano la pattuglia azzurra Elisabeth Lardschneider, Jana Messner, Evi Niederwolfsburger e Davide Zane nello speed e Johannes Egger nel boulder.

Dopo la cerimonia d’apertura di mercoledì 21, i Mondiali inizieranno il giorno seguente e i primi titoli saranno in palio già nel pomeriggio di sabato 24. Nella kermesse ci sarà spazio anche per i mostri sacri dell’arrampicata: venerdì 30 alle 21 quattro stelle del climbing racconteranno la loro storia e sabato 31 dalle 21 appuntamento immancabile con il Rock Master Duel.

«I Mondiali – ha spiegato l'assessora allo sport di Arco Maria Luisa Tavernini - sono il frutto di una visione lungimirante. Le manifestazioni come questa hanno contribuito in maniera significativa ad aumentare i numeri del movimento, a far conoscere Arco nel mondo e a farla finire sulle più prestigiose riviste di settore. Ormai di fatto si può dire che l’arrampicata fa parte del dna di Arco».

«Una scommessa vinta – le ha fatto eco l’assessore provinciale allo sport Roberto Failoni – per una realtà unica in Italia che attrae giovani sportivi da tutto il mondo e di riflesso anche turisti. Questa grande partecipazione, l’ottima organizzazione ci spingono a investire ancora di più sulla struttura per avere una manifestazione, se possibile, ancora migliore».

Gli interventi, anche se nessuno ha voluto sbilanciarsi troppo, riguarderanno soprattutto lo stadio d'arrampicata che, costruito negli anni ’90, comincia a mostrare qualche segno d’usura. L’intenzione è quello di renderlo usufruibile anche nei mesi freddi e quindi sarebbe necessaria quantomeno una copertura mobile in modo che diventi una palestra federale per essere utilizzato in ogni mese dell’anno.

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