Mondiali Fiemme ’91 nel segno di Elena Vjalbe

TRENTO. Nel 1991 i campionati del mondo, i primi in Italia, regalano un successo a tutto tondo, preludio di quello del 2003. Nella quarta giornata Elena Vjalbe, attuale presidente della Federazione...



TRENTO. Nel 1991 i campionati del mondo, i primi in Italia, regalano un successo a tutto tondo, preludio di quello del 2003. Nella quarta giornata Elena Vjalbe, attuale presidente della Federazione russa dello sci di fondo, soprannominata la Farfalla di Magadan per il mix di potenza e leggerezza della sua sciata, è la regina incontrastata della 10 km in tecnica libera femminile. Il prossimo febbraio questa gara si correrà il 26, unica della giornata. La pista pare bruciare al suo passaggio senza lasciare nulla dietro di sé e fermando il tempo a 28’25”9. Marie Helene Westin (SWE) arriva dopo 33”5, la compagna russa Tamara Tikonova a 40”6. Non ce n’è per nessuno. Neanche per le azzurre. Stefania Belmondo, la grande attesa, pare avere le gambe di piombo e delude chiudendo al settimo posto (con 29’19”3). Ma c’è Manuela Di Centa che arriva ai Mondiali con una condizione precaria e dopo una preparazione non al top, che però tira fuori tutta la sua grinta e si piazza ad un quarto posto (29’08”2) che le regala un sorriso, anche perché a quel punto poteva puntare ad un traguardo ancora più ambizioso nella 5 km in tecnica classica, appena due giorni dopo.

Ai campionati del mondo di Lahti 1989 la Di Centa aveva pure sfiorato il podio.













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