«Le altoatesine difendono la Heimat»

Pistolato e la retrocessione della Rotaliana: errori nostri, ma nelle due province la musica è diversa



TRENTO. “Quando retrocedi per un solo punto pensi ai particolari. E, infatti, sono stati quelli a fare la differenza. Accettiamo il verdetto del campo, pensiamo ai nostri errori, perché altro non possiamo fare».

Il giorno dopo la retrocessione in Promozione, Franco Pistolato annuncia che l'anno prossimo non sarà sulla panchina della Rotaliana. «Il mio ciclo a Mezzolombardo è finito – spiega il tecnico di Civezzano – e dunque è giusto farsi da parte. Peccato essere retrocessi all'ultima giornata e in maniera così rocambolesca, però non possiamo cambiare il verdetto del campo e dunque l'unica cosa da fare è mettersela via. Dispiace veramente tanto scendere in Promozione dopo aver disputato un gran girone di ritorno: il gruppo storico della Rotaliana ha tirato la carretta alla grande e, per un punto, non ce l'abbiamo fatta».

Le altoatesine, invece, si sono salvate tutte e tre. Domenica, dopo la partita, ha parlato di “atto corporativo” in Alto Adige. Tradotto: se possono in provincia di Bolzano si danno una mano e qui da noi, invece, ci si fa la guerra sempre e comunque?

«Ho usato l'espressione “Heimat” perché in Alto Adige ci sono decisamente superiori da questo punto di vista. Qualche giorno fa anche l'economista Gianfranco Cerea ha spiegato, ovviamente riferito ad altri aspetti, la differenza tra le due province. Questo non è un pensiero di Franco Pistolato, ma è sufficiente guardare i risultati».

Di Termeno – Trento ha deciso di non parlare più ma lei, come tanti altri, ha contestato la scelta della Figc di concedere l'anticipo al sabato della partita tra Mori e Albiano. Che, in maniera indiretta, riguardava anche la Rotaliana.

«Certo e, visto l'esito finale di quell'incontro, il fatto che la sfida tra Mori e Albiano sia andata in scena di sabato ci ha danneggiato e non poco. Ma parlare adesso non serve».

Le colpe della Rotaliana quali sono?

«L'andata non è stata sicuramente positiva però eravamo in quattro in pochi punti e quindi il discorso era ancora aperto. Nel ritorno siamo partiti bene, abbiamo perso il ritmo dopo la sconfitta contro il Brixen e nella parte finale ci siamo ripresi. Insomma, si poteva fare meglio ma non dimentichiamoci che siamo arrivati a 34 punti. Che non sono assolutamente pochi». (d.l.)

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