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La classifica resta deficitaria, la dea bendata guarda altrove

TRENTO. Nessun alibi, ci mancherebbe, ma quando il Trento non ci mette del suo, la Dea Bendata non va certo in aiuto dei colori gialloblù. La realtà – indiscutibile – dice che la compagine aquilotta...



TRENTO. Nessun alibi, ci mancherebbe, ma quando il Trento non ci mette del suo, la Dea Bendata non va certo in aiuto dei colori gialloblù. La realtà – indiscutibile – dice che la compagine aquilotta ha 8 punti in classifica, è quintultima (classifica avulsa e differenza reti sono migliori rispetto ai dati del Lumezzane) e, se il campionato terminasse oggi, la formazione di Roberto Vecchiato sarebbe costretta a disputare i playout proprio contro la formazione bresciana. Contro il Darfo Boario, ora secondo in classifica e dotato di una delle migliori difese dell’intera serie D (appena 5 reti al passivo in 11 gare), la prestazione del Trento è stata decisamente incoraggiante. Alla fine è arrivato “solamente” un punto, è vero ma, almeno rispetto alla sfida di otto giorni fa contro il Ciliverghe, Furlan e compagni non sono usciti dal terreno di gioco a mani vuote.

La società ha confermato la fiducia al tecnico, ma tutta la dirigenza (e pure i tifosi) attendono ulteriori miglioramenti dalla trasferta di domani a Lecco contro un’avversaria decisamente in salute, che si è portata a 4 lunghezze dalla zona playoff. Sperando, questa volta, che la buona sorte dia una mano agli aquilotti, nemmeno troppo fortunati in questa prima parte di stagione. Sia ben inteso: imputare la classifica deficitaria esclusivamente alla sfortuna sarebbe assolutamente errato, ma è altrettanto impossibile non constatare come gli episodi, sino a questo momento, abbiano sempre detto male ai gialloblù. Il riferimento è a quattro delle ultime cinque partite disputate, nel corso delle quali le decisioni arbitrali – nei momenti topici del match – hanno sempre penalizzato Vecchiato e alla sua truppa. A cominciare dal rigore fischiato alla Bustese sul punteggio di 1 a 1 alla sesta giornata (il fallo di Giacomoni era fuori area), passando poi per la rete dell’1 a 2 della Pergolettese, con cinque giocatori avversari in evidente posizione di fuorigioco (la sfida era poi terminata in parità, 2 a 2) e i due episodi “incriminati” del derby contro il Levico Terme (leggasi: rigore accordato ai termali e penalty non concesso al Trento per una trattenuta di Brusco ai danni di Zecchinato). Si arriva così a domenica con la rete annullata a Lella al 60’ per un fallo (inesistente) fischiato a Zecchinato dopo un contrasto aereo con Lucenti. Insomma, il Trento non è stato certamente bellissimo, ma nemmeno troppo fortunato.













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