Olimpiadi 2026 

L’“ok” del Cio agli impianti del Trentino 

La delegazione guidata da Diana Bianchedi ha visitato trampolini, centro del fondo e stadio del ghiaccio


di Maurizio Di Giangiacomo


Un primo “ok” alle venues trentine dei possibili Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026 è arrivato giovedì, con il sopralluogo della delegazione del Comitato olimpico internazionale, presieduta dal rumeno Octavian Morariu (rugby) e guidata nell’occasione dall’ex fiorettista azzurra Diana Bianchedi, allo stadio del salto di Predazzo, a quello del fondo di Lago di Tesero ed a quello del ghiaccio di Baselga di Pinè.

Intendiamoci, i rappresentanti del Cio non si sono espressi: guai a sbilanciarsi, fino a quando i Giochi invernali del 2026 non saranno assegnati. Più che un giudizio, si sono limitati viceversa a fornire qualche indicazione in relazione alle esigenze di una sede olimpica. Ma tanto il presidente del comitato fiemmese, Bruno Felicetti, quanto l’event manager e presidente dell’Apt di Pinè, Luca De Carli, sono molto fiduciosi che le strutture trentine possano aver lasciato una buona impressione agli “ispettori” del Comitato olimpico internazionale.

«È andata bene, credo che la delegazione del Cio sia rimasta positivamente impressionata dagli stadi, da come sono tenuti, soprattutto quello di Predazzo, con i trampolini nuovi per i giovani – spiega il presidente di Fiemme Nordic Ski, Bruno Felicetti – Il Comitato olimpico internazionale non vuole “cattedrali nel deserto”. Ci hanno fatto poche domande, anche perché il nostro segretario generale, Cristina Bellante, aveva fornito loro il report dei Mondiali 2013, dove hanno trovato tutti i dati tecnici. Credo che Diana Bianchedi ed i suoi colleghi abbiano potuto riconoscere le competenze e la capacità organizzativa che abbiamo sviluppato in tre edizioni dei Mondiali, un’Universiade e oltre 150 gare di Coppa del Mondo – aggiunge Felicetti – Io ho fatto loro una battuta: “Questo inverno no, ma per il prossimo saremmo già pronti ad organizzare le gare olimpiche!”».

«Siamo soddisfatti – spiega l’event manager e presidente dell’Apt di Pinè, Luca De Carli – È stato un sopralluogo veloce, 45 minuti: lo stretto necessario per presentare ai rappresentanti del Cio lo stadio, gli eventi che vi sono già stati organizzati e quelli che sono in arrivo. Spero che siano soddisfatti anche loro: ovviamente hanno mantenuto il riserbo sulle loro impressioni. Credo, però, che abbiano respirato il giusto sentiment. Centrale è l’aspetto legato alla copertura, ma credo che il Cio abbia apprezzato i termini del progetto del 2011, anche in relazione a trasporti e accomodation».

Per la copertura si parla di un investimento di 20-25 milioni. «Dipende dalle richieste che vengono avanzate dallo stesso Cio – aggiunge ancora De Carli – Il loro nuovo orientamento è quello di puntare sulla sostenibilità e sulla multifunzionalità degli impianti, su strutture che creino una legacy. Quindi pattinaggio in primo piano, ma lo stadio dovrà potere ospitare anche altri eventi sportivi, concerti, attività fieristiche e commerciali. Un investimento di questo genere, assieme ad un evento quale le Olimpiadi, sarebbero l’occasione per dare una svolta al nostro turismo ed una spinta importante all’economia dell’Alta Valsugana».

Tornando alla Val di Fiemme ed allo stadio di Predazzo, dopo il sopralluogo del Cio si è tenuto quello della Fis in vista della tappa di Coppa del Mondo di salto (11-13 gennaio). «Siamo felicissimi di poter tornare qui, per noi è un inizio, nei prossimi dieci anni Predazzo potrebbe diventare fulcro di tutti gli eventi più prestigiosi, tra i quali le Olimpiadi, con la Val di Fiemme a primeggiare in campo internazionale come in passato, questa volta con regolarità», ha affermato il responsabile della Fis per il salto speciale, Walter Hofer.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 













Scuola & Ricerca

In primo piano