l’oro olimpico

L’effetto Tita sulla vela trentina: i circoli velici si preparano a fare il pieno di iscrizioni ai nuovi corsi

La medaglia d’oro conquistata dall’atleta delle Fiamme Gialle avrà importanti ricadute su tutto il movimento velico: sul lago di Caldonazzo già si fregano le mani



TRENTO. In Trentino, e non solo, esplode l’effetto “Ruggero Tita” all’indomani dell’oro olimpico conquistato in Giappone dell’oro olimpico da parte del supercampione trentino. E’ un crescendo dirompente che sta interessando persone di tutte le età colte di sorpresa per un exploit sportivo ai massimi livelli mondiali da parte di un loro corregionale in un settore, quello nautico, ben diverso dalle caratteristiche del loro territorio montano.

Ad allentare questo “distacco” ambientale vi ha contribuito l’appartenenza di Ruggero Tita alla Guardia Finanza, una benemerita istituzione che, oltre agli importanti compiti operativi, sportivamente nel Trentino è conosciuta per il predominio nelle varie discipline invernali. Tra gli innumerevoli successi, brilla quel medagliato “pari grado” a Ruggero Tita (sono militari) di Franco Nones, oro nel 1968 nella gara di fondo di 30 km. alle Olimpiadi di Glenoble. Da non dimenticare le decine di trentini che dal lontano 1921 nello sci hanno gareggiato con le “Fiamme Gialle”. Una interessante conseguenza della supremazia del finanziere Tita è che la pratica agonistica della vela ha ottenuto il meritato riconoscimento e a livello locale si prospetta una maggiore diffusione popolare. I non molti “nautici” trentini sperano che la loro “passione” preferita non sia più definita la “cenerentola dello sport”.

Se per la stragrande maggioranza dei trentini la pratica della vela è un “tabù”, sul lago di Caldonazzo, in località Valcanover, vi è la sede dell’Associazione Velica Trentina. Il sodalizio sportivo è stato costituito nel lontano 1949 e da allora ha operato ininterrottamente con l’obiettivo di diffondere l’”arte del navigare a livello agonistico ed amatoriale. Finora i soci sono circa 300 ed il loro numero dovrebbe lievitare a seguito dell”effetto” Ruggero Tita”. «Per facilitare l’approccio con l’ambiente velico – spiega il dinamico presidente Roberto Emer – una particolare attenzione la dedichiamo ai corsi per i giovani e per gli adulti. I ragazzi dispongono, tra l’altro, delle imbarcazioni Optimist, ideali per gli under 15, con le quali diversi allievi si cimentano nelle loro prime regate. Il corso per gli adulti è stato programmato in vari appuntamenti nel tardo pomeriggio di vari giorni feriali e nelle intere giornate dei fine settimane con la possibilità di veleggiare su cabinati, J24 e “derive” (imbarcazioni Snipe). Al settore didattico sovraintende l’istruttore federale F.I.V. Federico Tonezzer».

L’agonismo è una componente All’gonismo deprivilegiata. Tra le “flotte” (dizione in uso anche per un limitato numero di natanti) la più longeva è quella degli Snipe (i “beccaccini” di un tempo). Sono scafi lunghi poco più di quattro metri presenti sino dalla costituzione del club velico e nel corso dei decenni i loro equipaggi hanno ottenuto un’infinità di successi. L’ultimo exploit è della scorsa settimana con gli eccellenti “figli d’arte” Gabriele Bernardis e Margherita Bensa che hanno conquistato il titolo di campioni italiani master. «Non mancano i riconoscimenti internazionali – puntualizza il presidente Roberto Emer – Da diversi anni organizziamo il Campionato Germanico open. E’ l’unica regata in tale ambito che si svolge oltre i confini di quella nazione, in concomitanza di una tappa della prestigiosa Eureopan Cup».

Un’altra “flotta che sta destando crescente interesse tra i numerosi soci della Velica è quella dei Meteor. Sono scafi semicabinati sui sei metri e, per ora, sono una dozzina quelli ormeggiati al Valcanover e sono destinati ad aumentare favoriti dai frequenti risultati da podio. Vi sovraintende un attivo “capoflotta”. Alessandro Ferrara, che per il suo dinamismo è stato recentemente eletto segretario nazionale della classe Meteor. Quindi i J24, cabinati tra i più diffusi nei vari Continenti. La loro lunghezza è di 7,32 metri con una notevole velatura ed un equipaggio dai tre ai cinque membri. Alla Velica dominano gli skipper perginesi, Giuliano Cattarozzi, campione mondiale 2018, il fratello Dario e Giuseppe De Mori i quali partecipato a competizioni a livello nazionale. «Diversi nostri soci tralasciano l’agonismo e preferiscono veleggiare tranquillamente su di un lago incastonato in un ambiente bellissimo qual’ è l’Alta Valsugana – commenta il presidente Roberto Emer – Per loro dedichiamo parte della nostra attività. A Ferragosto ci sarà la tradizionale Lagolonga alla quale tutti possono partecipare senza l’assillo delle classifiche di merito. Al mattino sarà il turno di tutte le categorie di barche a remi per bordeggiare il lago, mentre, al pomeriggio, con l’analogo metodo toccherà alle “vele”. In contemporanea si svolgerà la sfida nautica tra i rappresentanti dei cinque Comuni rivieraschi per la conquista del Gonfalone municipale. L’altro momento non propriamente agonistico sarà al 28 agosto con la regata “romantica” Lui e Lei con a bordo di ogni barca di un uomo ed una donna. Per il progressivo “navigare sulla cresta dell’onda” della Velica Trentina un particolare ringraziamento lo rivolgo all’Amministrazione Comunale di Pergine, in particolare, al sindaco Roberto Oss Emer ed all’assessore allo sport Franco Demozzi, quest’ultimo sempre presente ai nostri periodici eventi».

Il consiglio direttivo dell’Associazione Velica Trentina è composto, oltre al presidente Roberto Emer, dal vicepresidente Dario Uber, dalla segretaria Emanuela Barbacovi, dal tesoriere Angelo Rinaudo, dal direttore sportivo Giuliano Cattarozzi, dal direttore di sede Roberto Bolognini, dal suo vice Paolo Fiammozzi, dal responsabile della darsena e dei natanti sociali Fabio Cattarozzi e dal responsabile della comunicazione interna ed esterna Fabio Stacchini. A.C.













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