L’applauso dello sport italiano a Bertagnolli-Casal e Sighel 

Collari d’Oro. Lo sciatore fiemmese e la sua guida premiati per le medaglie mondiali di Sella Nevea, l’ex pattinatore pinetano per l’oro iridato allround conquistato a Calgary nel 1992


MARCO MARANGONI


Gli allori mondiali di Giacomo Bertagnolli da ieri brillando ancor di più, tanto da essere riconosciuti con il maggior premio dello sport italiano, il Collare d’Oro. Sul palco allestito nella palestra monumentale del Palazzo, H all’interno dell’Università degli Studi del Foro Italico, il ventenne sciatore di Cavalese è stato premiato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dal ministro allo Sport Spadafora, dal presidente del Cip Luca Pancalli e da quello del Coni Giovanni Malagò. Tutto merito delle tre stupende vittorie ottenute a fine gennaio di quest’anno ai Mondiali di Sella Nevea. Assieme alla guida Fabrizio Casal, già suo compagno di classe, Giacomo ha vinto nella categoria ipovedenti la discesa libera, il supergigante e supercombinata.

Lo storico oro di Sighel

L’altra presenza trentina ieri a Roma era quella di Roberto Sighel. Perché il pattinatore trentino premiato col Collare d’Oro? Perché quest’anno il Comitato olimpico nazionale italiano ha deciso di proseguire la tradizione nel riconoscere i campioni iridati del passato.

Sighel, 52 anni, oggi maresciallo maggiore dell’Arma dei Carabinieri (nel 1989 era stato arruolato nella Forestale, quindi l’automatico passaggio nella Benemerita), il 22 marzo del 1992 conquistava all’Olympic Oval di Calgary l’oro mondiale allround del pattinaggio velocità, titolo mai più vinto da un italiano.

Una parata di stelle

Sul palco campioni ma anche tante storie e successi per un caleidoscopio di emozioni. Ad essere premiati anche diversi altoatesini sempre messisi in luce ai Mondiali. Su tutti il gardenese Carletto Senoner, oro in slalom speciale nel 1966 a Portillo. Collare d’oro anche per Karl Prinoth, oro nel doppio dello slittino nel 1961 a Girenbad, Hansjörg Raffl, oro nel doppio dello slittino a Calgary nel 1990, e Johann Passler, oro iridato con la staffetta azzurra di biathlon sia a Kontiolahti nel 1990 che a Borovec nel 1993.

Premiati con la Palma d’Oro al merito tecnico anche Marco Andreatta per gli sport invernali (è stato nei primi anni 2000 direttore tecnico dello slittino azzurro) e Giorgio Cagnotto che, nelle vesti di allenatore, ha portato a medaglie olimpiche e mondiali la figlia Tania. Per quanto concerne i campioni azzurri dello sport del passato sono stati insigniti del Collare anche Francesco Panetta, oro mondiale sui 3000 siepi nel 1987 a Roma, e Novella Calligaris, oro iridato sugli 800 stile libero nel 1973 a Belgrado.

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